Educazione sessuale a scuola

sabato, 2 ottobre 2004

Una sentenza della Corte amministrativa di Amburgo del gennaio di quest’anno (2004) ha stabilito che le allieve musulmane non possono essere esentate dalle lezioni di educazione sessuale a scuola. Una madre turca di due ragazze di 14 e 15 anni aveva chiesto che le sue figlie venissero esentate dalle lezioni di educazione sessuale. Quando i coordinatori della scuola hanno rifiutato la sua richiesta, la donna ha fatto appello alla corte amministrativa locale. Nel suo appello, ha sostenuto che le lezioni di educazione sessuale avrebbero generato una crisi di coscienza per le sue figlie.
I giudici della corte amministrativa di Amburgo hanno rifiutato il suo appello, dichiarando che il programma scolastico, comprende anche l’educazione sessuale, ed è obbligatorio per tutte le allieve. Di conseguenza, i genitori non possono discutere in materia. La corte inoltre ha spiegato che se anche i genitori sono liberi di decidere se e in quale forma istruire i loro bambini riguardo gli argomenti sessuali, l’argomento ha ancora una rilevanza sociale “sopra e oltre la sfera riservata delle famiglie”. Di conseguenza, l’educazione sessuale a scuola è nell’interesse pubblico e, ancora, ogni esonero per motivi religiosi o altri promuoverebbe anche “sentimenti di discriminazione” e neutralizzerebbe così l’integrazione.
Le organizzazioni musulmane e turche hanno accolto favorevolmente il regolamento. Ali Gulcek, direttore dell’organizzazione islamica (l’Unione Turco-Islamica dell’Istituto per la Religione - DITIB) che sta costruendo la moschea a Berlino, ha espresso l’opinione che tutti gli allievi devono assistere alle lezioni di educazione sessuale se tali lezioni sono stabilite dal regolamento della scuola. Ahmet Yazici, vicepresidente delle Comunità islamiche nella Germania del Nord, ha condiviso questa opinione dichiarando che Islam non giustifica “la creazione di leggi parallele”. Anche Nadeem Elyas, presidente del Consiglio centrale dei musulmani in Germania, ha accolto favorevolmente la decisone della corte come pure Oguz Ucuncu, segretario generale dell’organizzazione Islamista conservatrice Mili Gorus (IGMG), non ha rifiutato la decisione. Tuttavia, Ucuncu ha precisato che l’etica sessuale non dovrebbe avere spazio affatto nella educazione pubblica.


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