AFRICA/LIBIA - “Ieri sera è stata festeggiata la cattura (poi smentita) del figlio di Gheddafi” dice Mons. Martinelli

giovedì, 13 ottobre 2011

Tripoli (Agenzia Fides) - “Nella tarda serata di ieri si sono sentiti diversi colpi di armi da fuoco sparati in segno di festa. Di solito questo avviene quando si conquista un obiettivo importante o si cattura una personalità del passato regime. Ma non ho nessuna conferma della cattura di Mutassim Gheddafi” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. La cattura a Sirte di Mutassim Gheddafi, uno dei figli dell’ex leader libico e comandante di un reparto militare di elite, era stata annunciata dal Consiglio nazionale di transizione (CNT) nella tarda sera di ieri, 12 ottobre, ma è stata poi smentita da un importante comandante militare del CNT, secondo quanto riferiscono fonti di agenzia.
A Sirte, città natale di Gheddafi ed una delle roccaforti ancora in mano ai suoi uomini, si continua a combattere. “Quando ho sentito i colpi sparati in segno di gioia, un vero diluvio, ho pensato che avessero conquistato Sirte. Poi stamattina ho appreso le notizie sulla cattura di Mutassim, ma sono ancora voci” dice Mons. Martinelli. “A Tripoli la vita scorre normalmente, anche se si avverte una certa insicurezza, che tiene lontane diverse compagnie straniere. Spero che la situazione si stabilizzi presto, permettendo alle aziende straniere di tornare a lavorare in Libia, in modo da contribuire al benessere dalla popolazione” continua Mons. Martinelli.
“Vi sono comunque dei poliziotti per le strade. Si tratta di una polizia diversa dalla precedente, più sorridente e che cerca a poco a poco di garantire l’ordine e la sicurezza” racconta Mons. Martinelli. “Diverse ambasciate hanno riaperto gli uffici e sono tornati a Tripoli diversi ambasciatori. Gli uffici consolari stranieri però rilasciano con difficoltà i visti per recarsi nei rispettivi Paesi. Alcune compagnie aeree hanno ripreso i voli da e per Tripoli. Insomma, occorre dare tempo perché si stabilizzi la situazione” conclude il Vicario Apostolico di Tripoli. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2011)


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