AFRICA/NIGERIA - “Non escludo motivazioni politiche, qualcuno potrebbe utilizzare la setta Boko Haram” dice il Vescovo di Maiduguri dopo gli ultimi attentati

martedì, 5 luglio 2011

Maiduguri (Agenzia Fides) - “È chiaro che la tensione in città è molto alta, visto che vi sono gruppi armati che vanno in giro a sparare alla gente” dice all’Agenzia Fides Mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri, nel nord della Nigeria, dove il 3 luglio almeno 10 persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite a causa dell'esplosione di una bomba in un bar. In precedenza, in un agguato attributo alla setta Boko Haram, era stato assassinato un politico locale. Tra sabato 2 e domenica 3 luglio un’altra decina di persone sono rimaste uccise in scontri con armi da fuoco.
Circa la possibilità che questi attacchi e attentati siano il frutto di una strategia ben precisa, Mons. Doeme risponde: “è difficile dare una risposta, perché la situazione è molto complessa. Non si può escludere un’implicazione politica. Certi ambienti potrebbero aver ‘dirottato’ la setta Boko Haram per i propri scopi. Nessuno ha dichiarato esplicitamente cosa vuole ottenere con questi attentati. Certamente vi sono forze che non vogliono la pace nell’area”.
Il Vescovo di Maiduguri sottolinea che “non sono solo i cristiani ad essere presi come bersaglio. Si pensi al fatto che una bomba è esplosa nei pressi dell’abitazione del capo musulmano di Borno, oppure quando è stato colpito il mercato, frequentato da tutti, cristiani e musulmani. Certamente i cristiani sono in sofferenza: diversi fedeli sono stati uccisi e lo scorso mese la nostra Cattedrale è stata seriamente danneggiata in un attentato. Ma le vittime non sono solo cristiane” conclude Mons. Doeme. (L.M.) (Agenzia Fides 5/7/2011)


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