AFRICA/LIBIA - Il Vicario Apostolico di Tripoli, “un po’ più ottimista che la crisi possa essere risolta pacificamente”, annuncia un documento delle Chiese cristiane

lunedì, 11 aprile 2011

Tripoli (Agenzia Fides) - “Sono un po’ più ottimista che la crisi possa essere risolta in modo pacifico. Il cessate il fuoco è il primo passo, poi le due parti dovranno trovare il modo di dialogare per arrivare ad un accordo sulla transizione” dice all’Agenzia Fides S.E. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. Il leader libico Muhammar Gheddafi ha infatti accettato il cessate il fuoco con gli insorti e con la coalizione internazionale intervenuta in Libia in base alla risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Lo ha annunciato il Presidente sudafricano Jacob Zuma, che insieme ad altri tre leader africani e in rappresentanza dell'Unione Africana, ha incontrato ieri, 10 aprile, il leader libico a Tripoli. La delegazione sudafricana ha presentato un piano di pace che prevede: l’immediato cessate il fuoco, la fine degli ostacoli posti dal regime alla consegna di aiuti umanitari al popolo libico, la protezione dei cittadini stranieri, il dialogo tra il governo di Tripoli e i ribelli su questioni politiche.
“Le Chiese cristiane presenti in Libia vogliono sostenere questo cammino” dice Mons. Martinelli. “Sono reduce da un importante incontro con la World Islamic Call Society, nel quale, insieme alle diverse comunità cristiane presenti a Tripoli, abbiamo espresso il desiderio di elaborare un comunicato comune auspicante che la crisi venga risolta al più presto e finisca lo spargimento di sangue. Entro domani elaboriamo il testo comune e mercoledì 13 aprile lo consegneremo alle Nazioni Unite. I nostri interlocutori - prosegue il Vicario Apostolico di Tripoli - hanno espresso vivo apprezzamento per questo passo delle Chiese cristiane”. Sono 5 le comunità cristiane presenti a Tripoli: cattolica, greco ortodossa, copta ortodossa, Union Church e anglicana.
“Voglio esprimere un ringraziamento per la libertà con la quale possiamo continuare a seguire la nostra comunità, anche se è ridotta al minimo. I libici sono ammirati dal servizio offerto in particolare dalle religiose e dalle infermiere filippine negli ospedali sparsi un po’ in tutto il territorio libico” afferma Mons. Martinelli. “Ieri abbiamo celebrato due Messe alle quali hanno partecipato un buon numero di fedeli. Adesso ci stiamo preparando alla Settimana Santa, sperando che la Pasqua sia veramente un segno di pace e di riconciliazione” conclude il Vicario Apostolico di Tripoli. (L.M.) (Agenzia Fides 11/4/2011)


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