AFRICA/KENYA - Le proteste per la nuova Costituzione nascondono un conflitto tra il Presidente e uno dei suoi ex alleati politici

venerdì, 9 luglio 2004

Nairobi (Agenzia Fides)- Uno scontro politico che sta assumendo anche caratteristiche di una contesa tra centro e periferia. È quello che sta avvenendo in Kenya dopo le violenze degli ultimi giorni tra polizia e dimostranti che protestavano per il rinvio dell’approvazione della nuova Costituzione. “Il 7 luglio, mentre a Nairobi la situazione rimaneva calma, a Kisumu, la terza città del paese, nell’ovest del Kenya sono avvenuti gli scontri più gravi, con almeno un morte e circa un centinaio di feriti” dicono all’Agenzia Fides fonti dell’Agenzia cattolica CISA di Nairobi. La settimana precedente vi erano stati scontri anche nella capitale, ma questi sembravano incidenti spontanei, mentre quelli di Kisumu appaiono preparati in precedenza. Centinaia di giovani armati di pietre e bastoni hanno organizzato barricate nelle strade, bloccando la circolazione. La polizia è intervenuta con idranti e gas lacrimogeni, arrestando decine di dimostranti.
Kisumu è considerata la roccaforte di Raila Odinga, un ex alleato del Presidente Mwai Kibaki. Secondo gli accordi tra Kibaki e Odinga, quest’ultimo era destinato alla carica di Primo Ministro, carica inesistente nell’attuale ordinamento ma prevista dalla nuova costituzione, ancora bloccata in Parlamento. Secondo il progetto costituzionale il Primo Ministro avrà ampi poteri, molto dei quali sono per il momento appannaggio del Presidente.
La nuova Costituzione doveva essere approvata entro il 30 giugno, ma l’ennesimo rinvio ha scatenato le proteste dei sostenitori di Odinga, il quale appartiene Luo, una delle etnie più importanti del Kenya, ma che per motivi di equilibrio etnico, difficilmente vedrà un suo rappresentante diventare Presidente del paese. (L.M.) (Agenzia Fides 9/7/2004 righe 24 parole 278)


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