AMERICA/CILE - Le missionarie di Punta Arenas collaborano con il progetto Caritas nelle zone terremotate

lunedì, 24 gennaio 2011

Punta Arenas (Agenzia Fides) – Suor Silvia Barañados, consigliera e coordinatrice della pastorale scolastica, insieme a sette religiose ed alcuni giovani di Punta Arenas, hanno approfittato del periodo delle vacanze invernali per portare la loro testimonianza di vicinanza a Curanilahue e Coliumo, luoghi colpiti dal terremoto del 27 febbraio 2010. Come informa la nota inviata all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale Cilena, l’iniziativa è nata oltre che dalla necessità di consegnare aiuti nei luoghi colpiti dal terremoto, anche dal desiderio di mantenere il contatto con la Pastorale Sociale della Caritas dell'Arcidiocesi di Concepcion.
Come parte del Progetto comunitario di Riabilitazione fisica, sociale ed economica, messo in atto dalla Pastorale Sociale della Caritas di Concepción, le religiose missionarie della Scuola Maria Auxiliadora di Punta Arenas ed alcuni membri del gruppo giovanile Jusam (Gioventù Salesiana Missionaria, in spagnolo) vivono fino al 29 gennaio l'esperienza chiamata “oratorio festivo”, nella scuola Gabriela Mistral.
Suor Silvia ha spiegato che nell'oratorio festivo “c'è un tempo fissato per i giochi, uno per l'animazione, e quindi per condividere un momento forte di annuncio: c'è una buona notizia che portiamo, l'annuncio di Gesù che ci ama. Così la catechesi, mirata e basata sulla realtà nella quale ci troviamo, dove magari non tutti sono credenti e forse anche non tutti sono cattolici, offre la possibilità di lavorare sui valori comuni. Infine diamo la possibilità di ricevere un aiuto alimentare, per questo abbiamo avuto il sostegno della Caritas".
Nei momenti di preghiera comunitaria, le religiose missionarie hanno condiviso le impressioni scaturite dall’incontro con questi luoghi, perché esse provengono da una realtà diversa. In particolare sono state molto colpite dall’esperienza dei campi dove sono raccolti gli sfollati, che non solo hanno mosso la loro sensibilità, ma hanno stimolato anche un impegno di vita ad essere meno esigenti, più semplici e più solidali. (CE) (Agenzia Fides 24/01/2011)


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