AFRICA/COSTA D’AVORIO - Fallita la mediazione del Premier keniano, nuovi tentativi per uscire pacificamente dalla crisi

mercoledì, 19 gennaio 2011

Abidjan (Agenzia Fides)- “Il tempo sta scadendo” ha avvertito il Primo Ministro keniano, Raila Odinga, mediatore per l’Unione Africana nella crisi della Costa d’Avorio, nell’annunciare il 19 gennaio il fallimento del tentativo di trovare un accordo tra il Presidente uscente Laurent Gbagbo e il Presidente eletto Alassane Ouattara. “È mancata la necessaria svolta. Mi rincresce, ma essa non si è materializzata, malgrado le prolungate discussioni che ho avuto, sia con il signor Gbagbo sia con il Presidente eletto Ouattara” ha detto Odinga.
“Il Primo Ministro del Kenya è rimasto profondamente deluso dal fatto che Gbagbo non abbia onorato la promessa di togliere l’assedio all’hotel dove risiede Ouattara” dice a Fides una fonte della Chiesa locale.
“Con la fine della mediazione di Odinga certamente si aprono scenari inquietanti. L’opzione militare da parte della CEDEAO non è da escludere” afferma la nostra fonte. I Capi di Stato Maggiore degli eserciti dei Paesi della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWAS) si sono riuniti il 18 gennaio a Bamako, capitale del Mali, per discutere un possibile intervento militare in Costa d’Avorio per deporre Gbagbo e installare al potere Ouattara. Secondo il generale nigeriano Oluseyi Petinrin “ogni Paese della CEDEAO ha dato la disponibilità all’invio di truppe” per un’eventuale operazione militare in Costa d’Avorio. Le truppe africane entrerebbero nel nord della Costa d’Avorio, controllato dalle “Forze Nuove”, i ribelli che sono vicini a Ouattara, perché i porti e gli aeroporti del sud sono controllati dall’esercito regolare, rimasto fedele a Gbagbo.
“Speriamo che il Signore ci preservi dalla violenza anche perché non si può governare un Paese con l’eredità di un bagno di sangue” afferma la fonte di Fides, che aggiunge: “esiste un tentativo da parte di un gruppo definitosi ‘mediatori del Paese’, formato da 7-8 personalità, per cercare di nuovo una via di uscita pacifica alla crisi. Questo gruppo è distinto da quello dei capi tribali, che si erano proposti come mediatori pochi giorni fa (vedi Fides 14/1/2011)”. (L.M.) (Agenzia 19/1/2011)


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