AMERICA/CILE - “Il livello di sviluppo di una comunità si misura dalla capacità di prendersi cura dei deboli” dichiarano i Vescovi del Cile

mercoledì, 29 dicembre 2010

Santiago (Agenzia Fides) – I Vescovi della Conferenza Episcopale del Cile (CEC) hanno pubblicato una dichiarazione intitolata: "Grido per la vita degli innocenti" nella quale invitano tutti a proteggere la vita dell'essere umano non ancora nato, offrono elementi utili per il discernimento che deve avvenire nella coscienza dei cattolici e di tutte le persone di buona volontà. La dichiarazione viene pubblicata il giorno della festa dei Santi Innocenti, 28 dicembre, ed è stata presentata da Mons. Ricardo Ezzati, Arcivescovo di Santiago e Presidente della Conferenza Episcopale, e da Mons. Santiago Silva, Vescovo ausiliare di Valparaiso e Segretario generale della CEC.
Nel documento, in 12 punti, i Vescovi del Cile prendono occasione dal Natale per esortare ad una presa di coscienza riguardo alla proposta di depenalizzare l'aborto in alcuni casi. Il testo, ispirandosi all'insegnamento della Chiesa, vuole essere un contributo al pensiero dei legislatori e dei responsabili politici su "un argomento che tocca profondamente l'anima nazionale, come è il diritto fondamentale alla vita".
Si tratta, secondo i Vescovi, di come rispondere nel modo migliore, essendo sempre rispettosi della vita della madre e di suo figlio, attraverso i servizi sanitari, l'ambito legale e la società nel suo complesso, affinchè questi possano riflettere il profondo rispetto per il diritto alla vita che ha ogni essere umano. Allo stesso tempo occorre riflettere su come queste tematiche possano educare tutti circa i valori umani fondamentali connessi, come il rispetto per la vita, la cura per i deboli, la solidarietà, la compassione e la giustizia. “Noi crediamo – scrivono i Vescovi - che queste sono le domande da porre alla discussione. Perché le risposte che diamo come società e come paese segnano la vita della madre e del bambino, così come l'anima nazionale e la cultura che costruiamo”.
“Noi crediamo - prosegue il testo -, che il livello di sviluppo di una comunità si misura dalla capacità di prendersi cura dei deboli e dei malati. Una società che li elimina permette alla violenza di diventare un metodo per risolvere i conflitti, diventando una dittatura dove i più forti decidono anche per i deboli. Nessuno ha il diritto di rivendicare il potere di decidere quale vita merita di vedere la luce del giorno e quale no”. Il documento si conclude con l’invito a rivivere il Natale nella prospettiva della difesa della vita e viene firmato da tutti i Vescovi del Cile. (CE) (Agenzia Fides, 29/12/2010)


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