AMERICA/CILE - La Chiesa del Cile in preghiera per il salvataggio dei minatori

mercoledì, 13 ottobre 2010

Copiapò (Agenzia Fides) – Le vie principali di Copiapò, circa 830 chilometri a nord di Santiago, sono state invase dagli automobilisti che suonavano clacson e trombe. La città, situata nel deserto di Atacama, con oltre 200.000 abitanti, si è svegliata addobbata dalle bandiere. E’ festa perché è finalmente arrivato il giorno del salvataggio dei 33 minatori intrappolati da 67 giorni a 700 metri di profondità nella miniera di San Josè. Tutte le chiese del Paese seguiranno con veglie di preghiera e celebrazioni eucaristiche l'operazione, fino a che l'ultimo uomo sarà tornato in superficie. E’ previsto che i minatori, una volta usciti dalla miniera, passino immediatamente al controllo medico all’ospedale di Copiapò, dove verranno controllate le loro condizioni di salute.
Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa della Conferenza Episcopale del Cile, Mons. Alejandro Goic Karmelic, Presidente della Conferenza Episcopale, ha incoraggiato tutti i credenti a unirsi in una crociata di preghiera per il successo delle operazioni: “Questo è un momento propizio per il paese, per pregare e rimanere uniti come Chiesa di fede e speranza”.
Anche il Vescovo di Copiapò, Mons. Gaspar Quintana Jorquera, ha celebrato la Messa per i minatori, e ha riferito che sul posto, sopra la miniera, ci sono gruppi di preghiera. “Noi come Chiesa cattolica stiamo organizzando una Messa di ringraziamento nella Cattedrale e nel Santuario di Nostra Signora della Candelaria. La Vergine della Candelaria è la patrona dei minatori. Ci stiamo organizzando, perché sia tutto pronto quando tutti i minatori saranno liberati” ha detto. Al momento sono già 6 i minatori riportati in superficie. (CE) (Agenzia Fides, 13/10/2010)


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