AMERICA/MESSICO - “Scoprire il dito di Dio che scrive la storia”

lunedì, 6 settembre 2010

Morelia (Agenzia Fides) – L’Arcivescovo di Morelia, Mons. Alberto Suárez Inda, ha proposto una riflessione sulla situazione che sta vivendo il Messico in occasione della celebrazione del Bicentenario dell’Indipendenza. In apertura della lettera, di cui è pervenuta copia all’Agenzia Fides, il Vescovo riprende alcune sue affermazioni precedenti: "a qualcuno hanno causato sorpresa le mie parole sul 'peccato di omissione' della Chiesa se fosse rimasta ai margini o se tacesse in questa celebrazione del Bicentenario", ma un popolo senza memoria corre il rischio di perdere la sua identità.
Noi, come cristiani, dobbiamo scoprire il dito di Dio che scrive la storia, afferma il Vescovo. Nella luce della fede vediamo che Dio guida gli eventi in un percorso del progetto di salvezza. Prima dei cosiddetti "Padri della Patria" c'è stato l'evento Guadalupano, in cui la Madonna ha ispirato ed accompagnato il Messico in tutti i momenti. La Madonna di Guadalupe non solo è protettrice della nazione ma artigiana di un paese indipendente. “Per un cattolico è necessario rendere grazie a Dio per questi 200 anni, specie per la libertà, che è un dono di Dio e una meta da riconquistare con sforzo e generosità. La situazione dolorosa che vive il Messico – prosegue l’Arcivescovo - ci spinge ad agire con sapienza e responsabilità dinanzi alle sfide della povertà, al deterioramento sociale e agli scontri. Noi ci fidiamo del Signore e della protezione della Madonna di Guadalupe per continuare a lavorare a favore della giustizia e della pace”.
La Chiesa cattolica del Messico ha pubblicato il primo settembre una lettera pastorale dei Vescovi messicani intitolata: “Commemorare la nostra Storia dalla Fede, per impegnarci oggi con il nostro paese” a motivo del Bicentenario dell’Indipendenza del Messico: un Documento che in 50 pagine racconta la storia di fede di un popolo sofferente ma credente, un esempio di devozione mariana e missionaria per tutto il Continente. (CE) (Agenzia Fides 06/09/2010)


Condividi: