AFRICA/CENTRAFRICA - Un misterioso agguato ai militari ugandesi di stanza in Centrafrica accresce le preoccupazioni per la stabilità del Paese

martedì, 15 giugno 2010

Bangui (Agenzia Fides)- Dieci soldati dell’esercito ugandese sono stati uccisi a fine maggio nel sud-est della Repubblica Centrafricana dalle milizie sudanesi filo-governative Janjaweed. Lo ha reso noto il 13 giugno il generale Aronda Nyakairima, capo delle forze di difesa dell’Uganda.
L’esercito ugandese ha inviato da alcuni anni un contingente militare in Centrafrica per dare la caccia ai ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), che per sfuggire alla cattura si sono divisi in alcuni gruppi dispersi tra il nord-est della Repubblica Democratica del Congo, il sud-est del Centrafrica e il sud-ovest del Sudan.
Il Generale Nyakairima ha dichiarato che il 27 maggio, a Djema, i soldati ugandesi sono caduti in un’imboscata tesa da un gruppo di 400 uomini armati che si muovevano a dorso d’asino. Nello scontro sono morti 10 militari ugandesi, tra cui alcuni ufficiali. Secondo il generale Nyakairima, l’agguato potrebbe essere l’opera di un gruppo di Janjaweed, il termine generico con il quale si designano le milizia filo-governative che agiscono nel Darfur, la regione occidentale del Sudan teatro dal 2003 di una sanguinosa guerra civile. I miliziani sudanesi si sarebbero introdotti in territorio centrafricano per cacciare e raccogliere cibo per poi far ritorno in Sudan.
L’alto ufficiale ugandese afferma inoltre che i ribelli dell’LRA non hanno la capacità di sfidare l’esercito ugandese e che il suo leader, Joseph Kony, pensa solo alla sua sopravvivenza, fuggendo da un nascondiglio all’altro.
L’LRA continua però a razziare i villaggi centrafricani, congolesi e sudanesi, alla ricerca di cibo e di nuove reclute (soprattutto bambini). L’ultimo attacco dell’LRA in Centrafrica risale al 9 giugno. I ribelli hanno attaccato il villaggio di Fodé, dove hanno razziato la popolazione e rapito una trentina di persone, per la maggior parte donne e bambini.
L’agguato ai militari ugandesi, i cui autori sono ufficialmente ignoti (potrebbero essere anche opera di un gruppo ribelle centrafricano) dimostra lo stato di insicurezza di una larga porzione del territorio del Centrafrica, uno dei Paesi più poveri del mondo, con istituzioni statali precarie. Quest’anno si dovrebbero tenere le elezioni presidenziali e legislative la cui data, dopo alcuni rinvii, è ancora da stabilire. (L.M.) (Agenzia Fides 15/6/2010)


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