AFRICA/MADAGASCAR - Le autorità malgasce accusano l’ex Presidente Ravalomanana di aver istigato la rivolta della forza speciale della Gendarmeria

sabato, 22 maggio 2010

Antananarivo (Agenzia Fides)- Tre morti e una decina di feriti sono il bilancio della repressione, il 20 maggio, dell’ammutinamento degli appartenenti alla Force d'Intervention de la Gendarmerie (FIGN), il corpo speciale di intervento della Gendarmeria, la cui sede si trova a Fort-Duchesnetra, ad Antananarivo, la capitale del Madagascar (vedi Fides 20/5/2010).
“Il comandante della FIGN, il colonnello Raymond Andrianjafy, e diversi rivoltosi sono stati arrestati. Oggi, 22 maggio, dovrebbero apparire in tribunale dove verranno notificati i capi di accusa nei loro confronti” dice a Fides un redattore di Radio don Bosco. “La stampa locale afferma che alcuni dei gendarmi arrestati hanno ammesso di aver ricevuto dei soldi da alcuni politici, legati all’ex Presidente Marc Ravalomanana, per fomentare la rivolta”.
Andry Rajoelina, Presidente dell’Alta Autorità di Transizione, che guida il Paese dalle dimissioni di Ravalomanana, ha accusato l’ex Presidente di aver fomentato la ribellione della FIGN in modo da screditare l’attuale dirigenza dell’isola.
“I commentatori locali sono concordi nell’attribuire a Ravalomanana la regia della rivolta, anche perché in concomitanza con la rivolta dei gendarmi del corpo speciale, di fronte alla caserma di Fort-Duchesnetra era stata indetta una manifestazione della FJKM, la Chiesa protestante, della quale Ravalomanana è Vicepresidente” riferiscono le fonti di Fides. “La manifestazione, che era stata programmata da tempo e annunciata con enfasi dai media locali, era stata convocata in una località distante da Fort-Duchesnetra. Poi all’improvviso si è deciso di dirottarla di fronte alla caserma dei militari in rivolta per sostenerli”.
Dal Sudafrica, dove si trova in esilio, Ravalomanana ha negato di aver finanziato la ribellione della FIGN ed ha ribadito il suo impegno per trovare una soluzione negoziata alla crisi del Madagascar. (L.M.) (Agenzia Fides 22/5/2010)


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