EUROPA/ITALIA - La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana vicina alle popolazioni colpite dal terremoto; mobilitata la Caritas Italiana per coordinare gli aiuti

martedì, 7 aprile 2009

Roma (Agenzia Fides) – In seguito al tremendo terremoto che nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile ha sconvolto diversi centri dell’Abruzzo, provocando almeno 150 morti, 1.500 feriti e decine di migliaia di senzatetto, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso il seguente comunicato: “Sgomenti per la catastrofe del terremoto che ha colpito L’Aquila e numerosi centri dell’Abruzzo, vogliamo far giungere la nostra vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Mentre ci raccogliamo in preghiera per tutte le vittime, auspichiamo che la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali contribuisca ad alleviare le difficili condizioni in cui migliaia di persone sono costrette a vivere. Ci auguriamo che la generosità di tanti lenisca il dolore fisico e la sofferenza morale di chi ha visto in un attimo distruggere i sacrifici e le fatiche di una vita. La Pasqua ormai vicina, di passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, sia per tutti segno di speranza e sorgente di carità.”
A seguito del terremoto, la Caritas Italiana si è prontamente attivata per coordinare gli sforzi delle Caritas che hanno già offerto disponibilità ad intervenire da tutta Italia e anche dall’estero. La Caritas Italiana, in stretto contatto anche con il delegato regionale, con i direttori delle Caritas diocesane e con i Vescovi locali, cerca di farsi prossima con la preghiera e con il sostegno materiale, valutando in questa prima fase le esigenze che emergono nelle comunità e nei luoghi provati dal sisma, per poter attivare interventi adeguati. Per sostenere gli interventi in corso (causale “Terremoto Abruzzo”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite c/c postale n. 347013 o tramite Unicredit Banca di Roma Spa. IBAN IT38 K03002 05206 000401120727. (S.L.) (Agenzia Fides 7/4/2009; righe 24, parole 355)


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