ASIA/SRI LANKA - La bozza della nuova Legge anti-conversioni presentata al Parlamento: l’attenzione della Chiesa cattolica

lunedì, 12 gennaio 2009

Colombo (Agenzia Fides) – La Chiesa cattolica in Sri Lanka sta seguendo con estrema attenzione l’iter di approvazione della nuova Legge anti-conversioni che è stata presentata nei giorni scorsi al Parlamento del paese.
Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dai partiti politici di ispirazione buddista, che ora sarà sottoposto al vaglio parlamentare. La legge, sul modello di quelle approvate in diversi stati dell’India, intende “impedire la conversione di una persona da una religione all’altra, se operata con l’uso della forza, con l’inganno o con mezzi fraudolenti”.
E’ intenzione del governo coinvolgere nella discussione, e nelle successive elaborazioni e modifiche che l’Assemblea legislativa apporterà alla bozza presentata, tutte le componenti della società, soprattutto le comunità religiose presenti nel paese, per “preservare l’armonia religiosa della nazione”. A tal fine è stata creata una apposita Commissione per valutare il provvedimento, esaminarne implicazioni positive e negative, proporre eventuali correzioni. Nella Commissione è stato chiamato, in qualità di rappresentante di una delle comunità religiose dello Sri Lanka, S. Ecc. Mons. Oswald Gomis, Arcivescovo di Colombo, che ha subito messo in rilievo il pericolo che il documento “violi la libertà religiosa garantita dalla Costituzione dello Sri Lanka”.
La Chiesa cattolica guarda con attenzione e preoccupazione a un provvedimento di tal genere, perchè esso va a incidere sulla libertà di coscienza individuale. E, dato che il suo scopo è impedire che un conversione avvenga “con la forza, con l’inganno o con mezzi fraudolenti”, è molto importante specificare nel dettaglio cosa si intenda con le suddette espressioni, per evitare in futuro malintesi e strumentalizzazioni.
Va notato che il documento è stato già sottoposto al vaglio della Corte Suprema dello Sri Lanka, che lo ha fortemente emendato, evidenziando diversi passi del testo in contrasto con la Costituzione del Paese. Sta ora al Parlamento recepire le indicazioni della Corte, iniziare un dibattito e apportare le necessarie modifiche al testo, prima che esso diventi legge.
I Vescovi dello Sri Lanka hanno più volte ribadito di essere anch’essi fortemente contrari alle “conversioni non etiche”, condannano i mezzi fraudolenti o quanti fanno proselitismo con l’inganno o il denaro. D’altro canto ricordano che la conversione autentica riguarda il rapporto fra l’uomo e Dio e che nessuna legge può intaccare la suprema libertà di coscienza. Approvare una legge che vieta le conversioni, secondo i Vescovi, non risolverà il problema: al contrario, essa potrebbe creare difficoltà, disarmonie, conflitti, violazioni della libertà religiosa, o anche, se usata male, l’oppressione delle minoranze religiose nel paese. (PA) (Agenzia Fides 12/01/2009 righe 32 parole 327)


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