ASIA/TERRASANTA - Appello della Caritas di Gerusalemme per la difficile situazione umanitaria a Gaza

mercoledì, 26 novembre 2008

Gerusalemme (Agenzia Fides) – Urge fermare l’assedio a Gaza e far giungere al più presto aiuti umanitari a 1,4 milioni di palestinesi, che soffrono la fame, la sete, la carenza di medicinali e dei servizi essenziali alla sopravvivenza. E’ il nuovo accorato appello lanciato dalla Caritas di Gerusalemme di fronte al recente blocco della striscia di Gaza decretato dal governo israeliano.
Come ha riferito il Ministro della Difesa, Israele ha chiuso i valichi di frontiera per i quali transita il traffico commerciale con la Striscia di Gaza dopo che militanti palestinesi hanno sparato un razzo verso lo Stato ebraico. Secondo un portavoce della polizia israeliano, il razzo sparato ieri non è riuscito però a oltrepassare il confine ed è atterrato dentro la stessa Striscia di Gaza.
La misura presa dal governo israeliano penalizza fortemente migliaia di civili palestinesi già ridotti allo stremo delle forze: per questo le Nazioni Unite hanno preannunciato una “imminente crisi umanitaria” nel territorio. Israele ha infatti interrotto il flusso di aiuti a Gaza dal 4 novembre, quando un raid dell'esercito ha provocato la ripresa del lancio di missili. La violenza minaccia la tregua proclamata cinque mesi fa lungo il confine tra Gaza e Israele.
La Caritas di Gerusalemme, unendo la sua voce a quella di organizzazioni internazionali che chiedono la fine del blocco, ha lanciato un appello ricordando che è proprio la popolazione civile innocente, soprattutto donne, anziani e bambini, a subire i pesanti effetti dell’isolamento di Gaza.
“Questo assedio di oltre venti giorni – nota la Caritas – ha privato Gaza dei beni essenziali per la sopravvivenza. Le panetterie hanno chiuso i battenti, mancano riscaldamento ed elettricità. Perfino le sementi destinate agli animali vengono utilizzate per impastare il pane per i bambini”. Inoltre “le unità neonatali e tutti i pazienti negli ospedali sono ora ad alto rischio”, vista l’impossibilità di utilizzare molti macchinari, anche i salva-vita.
Un convoglio umanitario preparato dalla Caritas di Gerusalemme ha fatto richiesta di entrare a Gaza ma non ha ancora ricevuto risposta dalle autorità israeliane, mentre la gente soffre ed è allo stremo delle forze.
Anche al Cancelliere del Patriarcato Latino di Gerusalemme e al Nunzio Apostolico in Israele, S. Ecc. Mons. Antonio Franco, che intendevano celebrare una Santa Messa nella parrocchia del luogo, è stato impedito l’accesso al territorio di Gaza, nonostante accordi presi in precedenza. A nessun diplomatico né ad altre organizzazioni umanitarie o internazionali è consentito l’accesso.
La Caritas afferma che “non c’è bisogno di molte parole per descrivere la catastrofe unitaria che si rischia. E’ urgente una mobilitazione di tutta la comunità internazionale per rompere l’assedio a Gaza”.
(PA) (Agenzia Fides 26/11/2008 righe 28 parole 287)


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