AFRICA/KENYA - “Garantite la sicurezza alimentare dei keniani”: appello della Chiesa cattolica ai dirigenti del Paese

venerdì, 10 ottobre 2008

Nairobi (Agenzia Fides)- La Chiesa cattolica del Kenya esprime forte preoccupazione per la situazione degli sfollati interni e per il forte aumento dei prezzi degli alimenti di base che minacciano l'esistenza di milioni di persone.
In una dichiarazione intitolata “Il pianto attuale della nazione”, il cui testo è giunto all'Agenzia Fides, la Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” del Kenya, osserva che “in campi come quelli di Nakuru, Eldoret, Kirathimo a Limuru e Naivasha tra gli altri, è impressionante il numero di persone che necessitano di assistenza. Quei pochi a cui era stato promesso di tornare alle loro aziende agricole attraverso la 'Operazione Nyumbani Rudi' sono stati abbandonati per la strada. Esortiamo il governo e le organizzazioni ad adottare misure per porre fine alla sofferenza di queste persone attraverso interventi incentrati sulla persona che siano efficaci ed efficienti”.
“Constatiamo con dispiacere- prosegue il documento- che vi sono persone che muoiono di fame in mezzo a noi. Anche quelli che dispongono di denaro non riescono a comprare il cibo, perché negli ultimi tre mesi i prezzi sono balzati alle stelle. Un pezzo di pane, il cui costo era 20 scellini, ora costa 38 scellini. Il prezzo di un chilo di carne è raddoppiato. Cereali come il mais sono diventati una merce rara. Dove stiamo andando come nazione se non siamo in grado di nutrirci?
Il cibo è un diritto fondamentale per ogni essere umano. Nell'agenda del governo vi deve essere che ogni keniano possa avere di che mangiare. Dovrebbero essere adottate misure drastiche per eliminare le tasse inutili sui beni essenziali”.
La Commissione “Giustizia e Pace” richiama le autorità a operare per migliorare la situazione economica: “La nostra economia è stata così duramente colpita al punto che coloro che hanno redditi medio-bassi non riescono a far fronte alle spese. Il divario tra ricchi e poveri è in continua espansione. Chiediamo ai nostri esperti economici di trovare il modo di risolvere il puzzle.
È cosa nota che alcuni settori, come quello del tè, del caffè e della canna da zucchero vengono sradicati. Questo significa la perdita di valuta pregiata e quindi l'aumento della disoccupazione. Inoltre le aziende parastatali, come le ferrovie e la Telkom, vengono privatizzate senza chiare procedure.
“Chiediamo quindi che qualsiasi forma di proprietà sia pubblica o privata, rispetti il principio del bene comune con particolare attenzione ai cittadini bisognosi. Le autorità preposte ai controlli dovrebbe dimostrare che stanno facendo il loro dovere. Non possiamo accettare di essere una nazione di transito per la droga e di scarico di merci contraffatte” conclude il documento. (L.M.) (Agenzia Fides 10/10/2008 righe 31 parole 435)


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