AMERICA/ECUADOR - Referendum per la nuova Costituzione: in seguito al clima di tensione, i Vescovi hanno indetto per il fine settimana Veglie di preghiera per il rispetto della vita e la difesa della famiglia

martedì, 9 settembre 2008

Quito (Agenzia Fides) - Mons. Raúl Vera Chiriboga, Arcivescovo di Quito (Ecuador), ha inviato una lettera a tutti i sacerdoti della Diocesi chiedendo preghiere in vista del prossimo referendum del 28 settembre, significativo per il futuro del Paese, nel quale i cittadini saranno chiamati a decidere sul progetto di una nuova Costituzione. Questa decisione che ciascun cittadino deve prendere in coscienza, ricorda il Vescovo, “per i cattolici deve essere illuminata dalla Parola di Dio e dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Decisione che richiede prima riflessione e poi confronto”. Seguendo l’esempio di Gesù, le grandi decisioni devono essere precedute della preghiera.
Per questo l’Arcivescovo rivolge un appello ai sacerdoti affinché invitino tutta la comunità cattolica “ad intensificare in questi giorni la preghiera a Gesù, Principe della Pace, per il rispetto della vita, dono di Dio e primo diritto, per la famiglia, Chiesa domestica e fondamento della società, e per il rispetto di ogni persona”. Chiede inoltre che le campagne elettorali vengano portate a termine con assoluto rispetto di tutte le persone, con un confronto di idee e la fine degli odi”. In concreto, Mons. Vera Chiriboga chiede che domenica 14 settembre, Solennità dell’Esaltazione della Santa Croce, il Sacrificio della Messa celebrato in tutte le chiese parrocchiali e nelle comunità religiose, venga offerto per queste intenzioni. Nel giorno della vigilia, commemorando la Vergine Addolorata, chiede che vengano realizzate veglie di preghiera. “Contiamo sulla partecipazione attiva, entusiasta e apostolica del Consiglio Arcidiocesano dei Laici e dei diversi Movimenti laicali, che hanno tra l’altro suggerito iniziative che accogliamo con gioia: visita giornaliera al Santissimo Sacramento, preghiera del Santo Rosario, preghiera dell’Angelus e digiuno i venerdì di questo mese, per rendere più forte la nostra comunione fraterna”, afferma l’Arcivescovo di Quito.
Da parte sua, il Presidente del Consiglio dei Laici Cattolici di Quito (CELCA-Q), Christian Bakker, ha inviato una Nota a tutti i Movimenti e ai laici cattolici dell’Arcidiocesi affinché partecipino e sostengano tutte le iniziative programmate nelle loro parrocchie il 13, 14 e 15 settembre.
Nelle ultime settimane in Ecuador si stanno registrando momenti di grande tensione tra la Chiesa ed il Governo, al punto che la Conferenza Episcopale si è nuovamente pronunciata a metà agosto, durante la celebrazione del Terzo Congresso Missionario Americano, CAM 3, ribadendo il comunicato diffuso il 28 luglio (vedi Fides 29/7/2008). In questa occasione, i Vescovi hanno ribadito la liceità delle loro dichiarazioni in quanto “compete sempre ed in ogni luogo alla Chiesa proclamare i principi morali, anche quelli relativi all’ordine sociale, come dare il suo giudizio su qualunque tema che riguardi l’essere umano, nella misura in cui lo esigano i diritti fondamentali della persona umana o la salvezza delle anime”. Per questo, come adempimento della loro missione, i Vescovi cercheranno “di illuminare la realtà con la Parola di Dio, affinché i cattolici e le persone di buona volontà, dopo essersi informate bene, esprimano il loro voto in coscienza, in modo libero e deliberato”.
Sul clima di tensione sono intervenuti anche l’Arcivescovato di Quito ed i suoi Vescovi Ausiliari, esprimendo piena adesione al pronunciamento dei Vescovi del 28 luglio. Essi hanno ricordato che “il bene comune riguarda la vita di tutti. Esige la prudenza da parte di ognuno, e più ancora quella di coloro che esercitano l’autorità”. L’autorità “è necessaria per l’unità della società. La sua missione consiste nell’assicurare, non appena sia possibile, il bene comune della società”, “deve lavorare disinteressatamente, senza cercare la propria utilità, né quella del suo proprio gruppo o partito, bensì il bene di tutti” e “deve accogliere con uguale apertura le opinioni che la sostengano come quelle che le sono contrarie”.
Durante la celebrazione del CAM 3, migliaia di cattolici hanno espresso il loro appoggio incondizionato ai Vescovi ecuadoriani e in special modo a Mons. Antonio Arregui, Presidente della Conferenza Episcopale, il quale ha anche ricevuto numerose minacce. Questi hanno implorato da Dio il rispetto del “diritto e della libertà che la Chiesa ha per difendere i valori fondamentali della persona umana, come il diritto alla vita, al matrimonio, alla famiglia e alla libertà educativa”.
Anche i principali leader della comunità evangelica ecuadoriana hanno fatto visita a Mons. Antonio Arregui, per sostenere la posizione della Chiesa cattolica di fronte al discusso progetto. “Vogliamo esprimere il nostro più sincero sostegno al lavoro che viene realizzando in difesa e a beneficio della vita e della famiglia della nostra comunità ecuadoriana”, hanno affermato. “Approfittiamo di questa opportunità non solo per appoggiare il suo lavoro ma anche per aderire a questo suo pronunciamento che racchiude il pensiero della Chiesa e del popolo cristiano dell’Ecuador”. Il progetto sulla Costituzione voluto dal Presidente della nazione sarà sottoposto a referendum il prossimo 28 settembre. (RG) (Agenzia Fides 9/9/2008)


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