EUROPA/ITALIA - Il Messaggio della CEI per la Giornata del Ringraziamento 2008: “La via della disponibilità alla condivisione è la strada maestra per risolvere nella giustizia il problema alimentare”

lunedì, 28 luglio 2008

Roma (Agenzia Fides) - “La parola del Vangelo ci ricorda che il pane dato al povero è dato a Gesù stesso. Egli lo riceve da noi, lo trasforma e ce lo ridona moltiplicato e arricchito di nuova forza: è il 'pane quotidiano', che il Signore ci ha insegnato a chiedere al Padre.” Così inizia il Messaggio per la Giornata del Ringraziamento 2008, che si celebrerà in Italia domenica 9 novembre, intitolato “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”(Mt 25,35), a firma della “Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace” della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
“Il dialogo dell’uomo con Dio – prosegue il Messaggio - passa anche attraverso la richiesta di un bene primario come il pane, così come tutta la vita di Cristo ha attinto dal mondo rurale, in tante sue dimensioni, ispirazione per annunciare il Regno di Dio. La Chiesa, seguendo l’insegnamento del Vangelo, non solo prega 'dacci oggi il nostro pane quotidiano' ma, sull’esempio del Signore che ha sfamato la folla moltiplicando pani e pesci, si impegna in tutti i modi con innumerevoli iniziative di promozione umana e di condivisione, perché a nessuno manchi il necessario per vivere”.
Il messaggio mette in evidenza l'attuale fenomeno, per molti versi drammatico, della crescita incontrollata dei prezzi dei prodotti alimentari, e sottolinea che “l’umanità sta vivendo una crisi alimentare non più limitata, come nel passato, a poche aree del pianeta, ma tendenzialmente estesa anche a quelle popolazioni da tempo considerate immuni da tale rischio”. Questa crisi ha delle cause precise: “mutamenti climatici, con il verificarsi di ripetuti fenomeni di siccità o inondazioni in aree importanti per la produzione di cereali, aumento della domanda di cereali e mangimi da parte di Paesi emergenti, minore investimento di cereali per alimentazione a beneficio di produzioni per biocarburanti, crescita del prezzo e speculazioni finanziarie sul petrolio e sulle derrate alimentari”. Individuate le cause, occorre lavorare per trovare gli strumenti che risolvano questa situazione di ingiustizia, tenendo conto di alcuni valori di riferimento, innanzitutto “il principio della destinazione universale dei beni che offre un fondamentale orientamento, morale e culturale, per sciogliere il complesso e drammatico nodo che lega insieme crisi ambientale e povertà”. “Il segno compiuto da Gesù con la moltiplicazione dei pani e dei pesci offerti da un ragazzo rimasto sconosciuto (cfr Gv 6,9) indica chiaramente la via della disponibilità alla condivisione come strada maestra per risolvere nella giustizia il problema alimentare”.
“Con i mezzi di cui oggi l’umanità dispone – prosegue il Messaggio -, è moralmente inaccettabile che vi siano ancora migliaia di persone che muoiono di fame, restando insoddisfatto il loro bisogno primario di accesso al cibo”. Quindi il testo ricorda i diversi interventi del Santo Padre sul tema della crisi alimentare mondiale, incoraggiando tutti ad adoperarsi “per contribuire alla soluzione di questo problema, rafforzando il ruolo dei piccoli coltivatori nei Paesi in via di sviluppo, incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari e infine promuovendo il benessere della famiglia rurale e in particolare delle donne”.
Il Messaggio si conclude rivolgendo uno sguardo adorante all’Eucaristia: infatti “chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo del pane quotidiano, nella sicura speranza che la preghiera del giusto non rimarrà inascoltata”. (S.L.) (Agenzia Fides 28/7/2008)


Condividi: