AMERICA/MESSICO - I Vescovi presentano alcuni criteri morali per orientare il dibattito nazionale in corso sulla riforma dell’industria petrolifera

venerdì, 25 luglio 2008

Città del Messico (Agenzia Fides) – “Il petrolio per una vita degna del Messico” è il titolo del Messaggio reso pubblico il 24 luglio 2008 dai Vescovi della Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale e relativo alla riforma dell’industria petrolifera in corso nel Paese, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa.
Il tema dell’attività estrattiva è una delle questioni che preoccupano di più in questo momento difficile e delicato per il Paese, soprattutto alla luce di ciò che rappresenta per il presente e il futuro della Patria. A questo proposito, i Vescovi della Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale, attenti alle riflessioni e alle reazioni suscitate nel Paese dalla proposta di riforma dell’industria petrolifera, offrono con questo Messaggio alcuni criteri della Dottrina Sociale della Chiesa per illuminare il dialogo serio e costruttivo che il Messico richiede.
Riguardo alle diverse proposte presentate, i Vescovi ricordano che devono essere valutate in base ad alcuni criteri che si deducono dalla dignità della persona umana. In primo luogo, “devono salvaguardare la solidarietà, ispirandosi a questa ed esprimendola in maniera concreta”, principio che consiste “nella determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune; cioè, per il bene di tutti e di ciascuno, affinché tutti siamo davvero responsabili di tutti”. La solidarietà porterà a stabilire leggi e regole “che permettano che le relazioni tra le persone e i Paesi non siano guidate dall’affanno del lucro e dalla sete di potere”.
In secondo luogo vi è il bene comune, che non è “la somma dei beni particolari di ogni individuo del corpo sociale”, bensì “l’insieme delle condizioni della vita sociale che rendono possibile alle associazioni e a ciascuno dei suoi membri il risultato pieno ed immediato della propria perfezione”. Il terzo principio di orientamento proposto dai Vescovi è il destino universale dei beni, visto che continuamente si assiste al fatto che “la concentrazione di potere e di ricchezze nelle mani di pochi, produce l’esclusione, aumentando le disuguaglianze che costringono alla povertà una moltitudine di persone”. Tuttavia, ricordano, “Dio ha creato tutto per tutti”, pertanto, questo principio “esige che si proteggano con particolare dedizione i poveri, gli emarginati, le persone che vivono in condizioni di vita che impediscono loro una crescita adeguata, e le future generazioni”.
I Vescovi ricordano altresì che ogni proposta deve presentare un Progetto nazionale a lungo termine. In tal senso “la riforma non può essere vista solo come una riforma isolata, bensì come la riforma di un aspetto importante nell’insieme di un progetto a servizio della Nazione”. Infine chiedono trasparenza, perché “è allarmante il livello di corruzione nelle economie che investe tanto il settore pubblico quanto il privato, e a ciò si somma una notevole mancanza di trasparenza nei confronti della cittadinanza”.
Quanto al dibattito, i Vescovi chiedono a tutti i protagonisti di contribuire a creare “spazi di dialogo che favoriscano una discussione serena, il mutuo rispetto nelle differenze di opinioni, la ricerca sincera della verità ed un’apertura affinché tutti abbiano la sicurezza di potersi esprimere con libertà”, unica strada per superare lo scontro e la violenza. Affermano anche che è imprescindibile la partecipazione di tutti, secondo i differenti canali che si sono aperti. Allo stesso tempo, è importante che il clima di dialogo perduri nel tempo, evitando gli attacchi personali ed istituzionali e la violenza verbale che danneggia la pace sociale.
“Speriamo che i criteri di orientamento che offriamo in questa congiuntura della vita nazionale contribuiscano agli sforzi che in differenti ambiti e settori si stanno compiendo per costruire il Paese che vogliamo per tutti e, mettere così le fondamenta solide per una Nazione giusta e fraterna” concludono i Vescovi. (RG) (Agenzia Fides 25/7/2008)


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