AMERICA/STATI UNITI - Allarme attentati, arriva il braccialetto elettronico e ogni viaggiatore diventa un nemico. I meccanismi della paura dopo l’11 settembre 2001

venerdì, 25 luglio 2008

New York (Agenzia Fides) - Il timore di nuovi attentati terroristici mantiene in uno stato di allerta permanente i servizi di sicurezza degli Stati Uniti ed ispira sempre nuove soluzioni, spesso basate su inedite soluzioni tecnologiche, per arginare ogni possibile rischio. Tuttavia non tutti i progetti di controllo delle persone e del territorio sembrano ispirati da criteri di ragionevolezza e rispetto degli individui. Da ultimo è stato messo allo studio  una sorta di braccialetto elettronico che dovrebbe seguire il viaggiatore in aeroporto e durante il volo permettendo agli apparati della sicurezza di “seguire”, attraverso il segnale rilasciato dall’apparecchio, ogni spostamento del viaggiatore durante i suoi diversi tragitti.
Particolarità dell’oggetto: in caso il passeggero in questione sia in qualche modo pericoloso, si può produrre una scossa elettrica che lo stordisce e lo mette ko. In pratica dal momento in cui si supera il check-in fino al ritiro dei bagagli si è sottoposti a forma di totale vigilanza elettronica. Un sistema simile a quello che si vuole usare per i detenuti agli arresti domiciliari o nelle carceri. Di conseguenza il viaggiatore, magari in volo per una vacanza negli States, o in viaggio d’affari, diventerebbe oggetto di una sorveglianza che lo trasformerebbe – di fatto – in una sorta di prigioniero inconsapevole. Senza contare i rischi: e cioè l’ipotesi malaugurata che il braccialetto possa funzionare male e produrre scosse o alterazioni elettroniche sulla persona che lo indossa, magari malata o con problemi di cuore. L'interesse per questo prodotto è stato già manifestato dall’ “Homeland Security”, il Dipartimento di sicurezza della Casa Bianca.
Nel concreto l’oggetto in questione non è un semplice braccialetto, ma molto di più; si tratta infatti di un dispositivo dotato di un microchip Rfid e di un apparato Gps che consente di monitorare tutti gli spostamenti del passeggero. Ma la sua caratteristica più temuta è quella che lo accomuna a tutti gli altri “Stunt devices”, quei dispositivi che stordiscono con effetti immediati sul fisico i soggetti ritenuti pericolosi: una scossa elettrica immobilizzerebbe l'individuo per alcuni minuti consentendo un arresto “indolore”. Il bracciale, inoltre, andrebbe a sostituire la normale carta d'imbarco cartacea e conterrebbe tutte le informazioni necessarie alle autorità per concedere al viaggiatore il permesso di salire a bordo di un aereo.
La proposta sta suscitando naturalmente la protesta di numerose organizzazioni dei consumatori e dei diritti civili, in generale la sua realizzazione e applicazione concreta rimane ancora lontana. Ma certo il progetto esiste e dimostra quanto alla giusta preoccupazione per la sicurezza dei cittadini e dei viaggiatori si stia sostituendo una sorta di timore generalizzato per cui tutti possono essere potenzialmente pericolosi; un meccanismo simile innesca inevitabilmente un pericoloso cortocircuito per il quale i soggetti da tutelare rischiano di diventare potenziali “nemici”. Dal punto di vista culturale infine avviene un fenomeno che non può non lasciare interdetti: lasciare che si diffonda una paura collettiva, far diventare ogni viaggiatore un “obiettivo” sensibile, costituirebbe la vittoria più grossa – e inaspettata - che potevano immaginare gli ideatori e i pianificatori degli attentati dell’11 settembre del 2001 come di quelli successivi in altre città d’Europa e del mondo.
Nessuno mette in discussione la necessità di difendere nazioni, beni e persone dagli attacchi terroristici, ma bisogna anche tenere conto della dignità dell'uomo e della sua libertà, che sono valori assoluti e dono di Dio. Il bene comune in primo luogo “suppone il rispetto della persona in quanto tale. In nome del bene comune, i pubblici poteri sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana” (Catechismo della Chiesa cattolica n.1907). (Mtp) (Agenzia Fides 25/7/2008)


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