AMERICA/MESSICO - I Vescovi preoccupati per la spirale di violenza che attanaglia il Paese: “La Chiesa, formata da tutti i battezzati, non può né deve rimanere ai margini della lotta per la vita”

mercoledì, 28 maggio 2008

Città del Messico (Agenzia Fides) - “Il nostro popolo ha diritto ad una vita piena, propria dei figli di Dio, con delle condizioni più umane: liberi dalle minacce della fame e da ogni forma di violenza” affermano i Vescovi del Messico in un comunicato diffuso dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale di fronte all’attuale clima di violenza che sta vivendo il Messico e alle sfide che è chiamata ad affrontare la cultura della vita. I Vescovi considerano loro obbligo “incentivare una cultura della vita, dono meraviglioso che Dio ci ha consegnato, e che i cattolici, credenti, uomini e donne di buona volontà, sono chiamati a curare e a difendere”.
Secondo i Vescovi, la causa principale di questa spirale di violenza è la droga. A tal proposito riconoscono lo sforzo delle autorità che combattono questo flagello e al tempo stesso chiedono a tutto il popolo messicano “di non dimenticare questo problema poiché nessuna iniziativa, programma o progetto operativo riuscirà a sradicare questa grave afflizione se non conta sulla collaborazione dell’intera società”. I Vescovi mostrano anche il loro interesse per “le udienze pubbliche indette dalla Suprema Corte di Giustizia della nazione, in merito alle azioni di dichiarazione di incostituzionalità del giudizio che depenalizza l’aborto fino alla 12ma settimana nel Distretto Federale”. Per i Vescovi “gli argomenti presentati, e relativi a diverse discipline, hanno arricchito il dibattito, dal quale è emerso che il fattore comune è la preoccupazione per la vita, sia quella del bambino che quella della madre”.
Come Pastori, i Vescovi incoraggiano e ringraziano per tutte le manifestazioni in sostegno della vita che si stanno realizzando e chiedono che queste iniziative siano costanti. “Siamo con voi, non abbiate paura - incoraggiano i Vescovi -. La Chiesa è chiamata ad essere avvocata della giustizia e a difendere i poveri e gli indifesi”.
Un altro tema che preoccupa i Vescovi è l’aumento dei prezzi dei viveri di prima necessità, causato dalla crisi alimentare mondiale. Condividono perciò la preoccupazione delle fasce di popolazione che includono poveri, contadini, operai ed indigeni, per le conseguenze dolorose che questi aumenti porteranno con sé. “Esiste il rischio reale di un maggiore impoverimento, oltre all’aumento del numero di persone che soffrono la fame nel nostro Paese” affermano i Vescovi. “Questa crisi alimentare è senza dubbio l’emergenza e la sfida maggiore che deve affrontare il mondo attuale, e rappresenta un compito importante ed urgente per le autorità e per la società civile”.
Secondo i Vescovi, “solo attraverso una maggiore solidarietà e preoccupazione per i più vulnerabili, potremo fare fronte alle sfide immediate, lavorando per assicurare che il progresso di oggi sia la pietra angolare di un domani più giusto e sicuro”. Perciò invitano tutti i cattolici a “essere solidali con la situazione che vivono i nostri fratelli più indifesi”. “La Chiesa che formano tutti i battezzati non può né deve rimanere al margine nella lotta per la vita” conclude il comunicato.
Anche il Nunzio Apostolico in Messico, Mons. Christophe Pierre, durante una recente visita pastorale alla Diocesi di Tabasco per la celebrazione del 128º anniversario della sua erezione, ha ricordato che il problema della violenza nel Paese è molto serio e per risolverlo la Chiesa può contribuire attraverso la “formazione dei cattolici nella famiglia, nella comunità e nella parrocchia”, affinché vivano “secondo i valori umani e cristiani”. Per Mons. Pierre, per affrontare il problema della violenza non basta condannarla, ma si devono presentare soluzioni concrete e la Chiesa può contribuirvi riconoscendo che “la violenza sorge anche dalla mancanza di valori e dalla povertà”. (RG) (Agenzia Fides 28/5/2008)


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