AMERICA/CILE - Nella zona meridionale del Paese continua l’emergenza dopo l’eruzione del vulcano Chaitén.

lunedì, 19 maggio 2008

Chaitén (Agenzia Fides) - A due settimane dell’eruzione del vulcano Chaitén nel sud del Cile, continua l’emergenza. Le istituzioni di solidarietà della Chiesa in Cile hanno ricevuto più di 61 milioni di pesos per dare sostegno alle famiglie colpite. Oggi sono richiesti in modo speciale aiuti in termini di utensili per la casa. L’evacuazione d’urgenza degli abitanti di Chaitén a seguito dell’eruzione del vulcano ha generato una situazione di instabilità che non permette di fare previsioni per il momento. Per il ritorno ad una vita normale si richiedono abitazioni, posti di lavoro ed ogni tipo di supporto per collocare le persone colpite in altri luoghi o per il ritorno nei loro posti originari.
Le associazioni di volontariato della Chiesa in Cile lavorano in comunione per aiutare le persone colpite da questa tragedia. A Porto Montt, Ancud, Osorno e Villarica c’è il personale delle Caritas diocesane che segue le famiglie, mentre in molte Diocesi del Paese si sono organizzati centri di raccolta per gli aiuti materiali. Durante queste due settimane, le chiamate per richiedere o suggerire aiuti sono state continue. Molte persone, imprese ed istituzioni si sono date da fare per aiutare i disagiati. In molte università e scuole ci si è mobilitati per organizzare collette e progetti di volontariato in favore dei minorenni, o con iniziative come quella degli alunni del Centro Educativo Tecnico Professionale CODEDUC di Maipú, che hanno scritto lettere di solidarietà ai bambini di Chaitén.
Nella Cattedrale di Porto Montt, questo fine settimana, l’Arcivescovo Mons. Cristian Caro Cordero ha presieduto una liturgia per pregare per gli abitanti di Chatén e Futalufú. Vi hanno partecipato anche il Vescovo della Diocesi di San Carlos di Ancud, Mons. Juan María Agurto, ed i sacerdoti redentoristi provenienti dalla Provincia di Palena. Mons. Cordero ha affermato che questa liturgia “è un momento di preghiera per le famiglie e per tutti coloro che hanno sofferto, ed è un momento per fortificare la fede, la fiducia in Dio, la speranza nel futuro ed in particolare la chiamata alla solidarietà. Fortificare le tre grandi virtù attraverso questa liturgia: la fede, la speranza e la carità”. Al termine è stata consegnato ad un Gruppo parrocchiale l’immagine di Nostra Signora di Lourdes, patrona del paese di Chaitén, affinché Ella come Madre dia loro la speranza, la consolazione e la forza di cui necessitano in questo momento.
Il vulcano Chaitén ha iniziato la sua attività intorno alle due del pomeriggio di venerdì 2 maggio con una esplosione ed una pioggia di cenere che le autorità attribuirono inizialmente ad un altro vulcano vicino. Dopo l’eruzione sono stati evacuati i 4.500 abitanti del villaggio che il vulcano ha coperto con una spessa cappa di cenere, interrompendo anche l’acqua potabile. La cenere ha raggiunto zone abbastanza lontane, oltrepassando la frontiera e raggiungendo l’Argentina.
Il Chaitén si è attivato cinque mesi dopo l’eruzione del vulcano Llaima, anch’esso situato nel sud del Paese. Il Cile possiede la seconda catena vulcanica più grande e di maggiore attività del mondo dopo l’Indonesia. In Cile ci sono più di 2.000 vulcani, dei quali circa 500 sono stati classificati da esperti come potenzialmente attivi. (RG) (Agenzia Fides 19/5/2008)


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