AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - Speranze concrete di pace dopo l'accordo tra il governo di Bangui e l'APRD, l'unico gruppo di ribelli centrafricani a non avere ancora firmato un'intesa

giovedì, 15 maggio 2008

Bangui (Agenzia Fides)- Ha suscitato concrete speranze di pace l'accordo sottoscritto il 9 maggio a Libreville (capitale del Gabon) dal governo della Repubblica Centrafricana e l'Armée Populaire pour la Restauration de la Démocratie (APRD), l'unico movimento di guerriglia del Paese a non avere finora raggiunto un'intesa con le autorità di Bangui. Il Presidente del Gabon, Omar Bongo, ha mediato tra le due parti.
L'accordo, entrato immediatamente in vigore all'atto della firma, è stato siglato dal Ministro centrafricano delle Comunicazioni, Cyriaque Gonda, e da Jean Jacques Demafouth, in rappresentanza dell'APRD. Il documento prevede una legge di amnistia generale, l'abbandono di tutte le azioni giuridiche in corso, l'accantonamento dei combattenti dell'APRD in attesa del loro disarmo, per poi procedere alla loro smobilitazione o alla loro integrazione nell'esercito regolare.
Secondo il Ministro centrafricano, nelle prossime settimane verrà raggiunto un ulteriore accordo generale con gli altri gruppi di ribelli, permettendo l'applicazione delle intese firmate nel 2007 con l’Union des Forces Démocratiques pour le Rassemblement( UFDR) e il Front Démocratique du Peuple Centrafricain (FDPC).
L'esecutivo di Bangui prevede inoltre di avviare un dialogo inclusivo che coinvolga il governo, l'opposizione non armata, la società civile e i tre ex movimenti ribelli, al fine di restaurare completamente la pace e la sicurezza nel Paese, da anni sconvolto da guerre civili, da colpi di Stato e da un banditismo diffuso.
Il Centrafrica è uno dei Paesi più poveri del mondo, anche se dispone di risorse naturali non trascurabili. Negli ultimi anni anche la Repubblica Centrafricana ha risentito della grave situazione nel confinante Darfur. Nel Paese infatti sono stati accolti decine di migliaia di rifugiati della tormentata regione sudanese, i cui campi di raccolta sono oggetto di attacchi da parte delle milizie provenienti da oltre confine. Per la loro protezione è in fase di dispiegamento un contingente militare dell'Unione Europea in Centrafrica ed in Ciad. (L.M.) (Agenzia Fides 15/5/2008 righe 26 parole 318)


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