AFRICA/KENYA - Trattativa interrotta tra le autorità keniane e la setta Mungiki dopo l'assassinio di due suoi alti esponenti

mercoledì, 30 aprile 2008

Nairobi (Agenzia Fides)- Una mediazione tra le autorità keniane e la setta Mungiki (vedi Fides 9/11/2006) è stata interrotta dopo che due esponenti dell'organizzazione sono stati uccisi in una sparatoria automobilistica.
Il 29 aprile, Charles Ndung’u Wagacha, presidente facente funzioni dell'ala politica dei Mungiki (Kenya National Youth Alliance) e il tesoriere del partito, Naftali Irungu, sono stati uccisi in pieno giorno mentre in automobile si stavano recando alla prigione di massima sicurezza di Naivasha, da ignoti assassini che hanno colpito la loro automobile con una gragnola di proiettili. Le autorità locali affermano di aver avviato indagini per scoprire gli autori del duplice omicidio, ma i familiari delle vittime accusano la polizia.
L'uccisione di due esponenti Mungiki ha gettato nel panico la setta e ha spinto i suoi membri ad abbandonare una riunione per la riconciliazione che doveva tenersi oggi, 30 aprile, a Naivasha.
La riunione sarebbe stato il primo contatto formale tra i membri della setta e il governo, come proposto dal primo ministro Raila Odinga due settimane fa. Secondo la stampa locale erano stati incaricati della mediazione un Vescovo cattolico ed un ex Commissario Provinciale.
L'omicidio dei due leader, in quello che considerano un vero e proprio agguato, ha spinto gli altri componenti della leadership dei Mungiki a sospettare che la riunione avrebbe potuto essere una trappola per arrestare o uccidere i componenti della loro delegazione.
Prima della fallita riunione, una parte della delegazione dei Mungiki era giunta a Naivasha per visitare il loro leader nazionale, Njenga Maina, presso il locale carcere di massima sicurezza. Ma dopo la morte dei due leader la delegazione ha abbandonato i colloqui.
I Mungiki smentiscono le affermazioni degli investigatori, secondo i quali i due omicidi derivano da una spaccatura all'interno della setta. La polizia afferma che le divisioni all'interno dei Mungiki siano all'origine dei recenti omicidi di altri leader di alto livello dell'organizzazione.
Le divisioni ruotano attorno al controllo della leadership della setta e dei fondi accumulati da Njenga, che sta scontando una pena di cinque anni per il possesso di droga ed armi. I Mungiki ribattono accusando la polizia della morte di almeno 20 dei loro seguaci, uccisi da gennaio.
La morte del presidente dell'ala politica dei Mungiki è il secondo omicidio di alto profilo di un esponente della setta nelle ultime settimane. Il 9 aprile in una foresta in Gatundu erano stati trovati i corpi mutilati della moglie di Njenga, Nyakio Virginia, e del suo conducente George Njoroge. La loro uccisione ha scatenato violenti disordini che hanno provocato la morte di 14 persone e ha paralizzato il trasporto pubblico in diverse parti del Paese per quasi una settimana (vedi Fides 14/4/2008). (L.M.) (Agenzia Fides 30/4/2008 righe 33 parole 458)


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