DOMANI LA PRIMA PARTE DEL DOSSIER DI FIDES SULLA TELEVISIONE IN AFRICA

venerdì, 5 dicembre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione ha portato ad una circolazione mondiale delle immagini e delle informazioni. Ma dal villaggio globale restano ancora tagliate fuori le aree che hanno scarse possibilità di accesso alle tecnologie, dalle più semplici a quelle più avanzate. L’uso dei mezzi di comunicazione sociale e la diffusione degli strumenti offerti dalla tecnologia sono indicatori dello sviluppo economico e sociale raggiunto da ogni singolo Paese: non a caso si parla di “digital divide” per indicare lo scarto che separa i Paesi ricchi da quelli poveri. In piena era di internet, solo l’1% della popolazione africana è in rete con il resto del pianeta. In questa sorta di “apartheid tecnologico” , la televisione è una scommessa che l’Africa deve giocare per trovare se stessa, come in uno specchio, dentro le immagini in movimento nel video azzurrino. Immagini che possano far emergere lo spessore di culture antiche e ancora vive , da trasmettere lontano, perché il mondo possa vedere cosa un continente sa raccontare di se stesso.
A questo tema è dedicato un Dossier dell’Agenzia Fides, curato da Miela Fagiolo d’Attilia, di cui domani, 6 dicembre, pubblicheremo la prima parte.
(S.L.) (Agenzia Fides 5/12/2003 – Righe 15; Parole 198)


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