AFRICA/KENYA - L’opposizione minaccia nuove manifestazioni, mentre rimane grave la situazione umanitaria

mercoledì, 6 febbraio 2008

Nairobi (Agenzia Fides)- Continuano i negoziati tra il Presidente keniano Mwai Kibaki e il leader dell’opposizione, Raila Odinga, in un clima reso più difficile dalla minaccia dell’opposizione di scendere di nuovo in piazza se si terrà a Nairobi la prevista riunione dell’IGAD (Intergovernmental Authority on Development, organismo economico e politico che raggruppa sette Paesi dell’Africa orientale) presieduta da Kibaki.
Odinga, che continua a rivendicare di essere il legittimo Presidente nelle elezioni del 27 dicembre 2007, non vuole che Kibaki ottenga un indiretto riconoscimento da parte degli altri Paesi africani presiedendo la riunione dell’IGAD.
Il negoziato appare quindi ancora difficile, e il mediatore Kofi Annan ha invitato l’opposizione da recedere dal proposito di indire nuove manifestazioni di protesta popolare, che potrebbero provocare nuovi incidenti. Sul piano diplomatico il Sudafrica ha reagito con vigore all’esclusione di Cyril Ramaphosa, l’ex collaboratore dell’ex Presidente Nelson Mandela che doveva prendere il posto di Kofi Annan nelle mediazione condotta sotto l’egida dell’Unione Africana.
Sul piano umanitario la situazione rimane difficile per i circa 304mila sfollati causati dalle violenze delle ultime settimane. La Chiesa cattolica è in prima linea nel portare aiuto alle popolazioni. Tra le organizzazioni cattoliche attive in Kenya vi è il Jesuit Refugee Service (JRS). Poco dopo l'esplodere delle violenze, i team del JRS si sono trovati impegnati nella distribuzione di aiuti di emergenza agli sfollati kenyani. Hanno distribuito tende, si sono interessati delle problematiche di ordine sanitario, hanno destinato supplementi alimentari ai bambini e ai malati di AIDS.
Il JRS ha inoltre in progetto di effettuare una distribuzione straordinaria di sementi e fertilizzanti ai contadini colpiti per cercare di aiutarli a rifarsi una vita.
Il Vescovo di Kitale ha espresso la propria gratitudine al JRS nel corso di un incontro per pianificare gli aiuti alla popolazione di quella città. Ha spiegato tuttavia che la situazione nella Rift Valley permane comunque molto difficile.
Secondo l’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati (UNHCR), la situazione è particolarmente difficile per gli anziani e quanti necessitano di assistenza medica. L’Agenzia dell’ONU per l'infanzia (UNICEF) afferma che circa 100mila dei 250mila sfollati kenyani più recenti sono bambini al di sotto dei cinque anni. Molti di questi vivono nei campi in condizioni igieniche carenti e con una distribuzione di acqua potabile del tutto irregolare. Inoltre qui i giovani diventano sempre più facilmente vittime di violenza sessuale. La situazione di estrema violenza presente in tutto il paese impedisce ai team dell'UNHCR e del Programma Alimentare Mondiale di raggiungere la gente bisognosa di urgenti aiuti. (L.M.) (Agenzia Fides 6/2/2008 righe 34 parole 421)


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