ASIA/TAILANDIA - Campagna delle autorità sanitarie contro il monopolio dei farmaci antiretrovirali e per altre malattie, di difficile accesso ai più poveri

mercoledì, 28 novembre 2007

Bangkok (Agenzia Fides) - Un gruppo di attivisti, insieme alle autorità sanitarie, lancerà una campagna per frenare il monopolio dei grandi laboratori sui farmaci, che sono ancora di difficile accesso ai più poveri, per il trattamento dell’Aids/Hiv e di altre malattie.
Circa 200 rappresentanti di 20 paesi hanno partecipato a Bangkok alla Conferenza Internazionale sulle licenze obbligatorie, realizzata all’insegna di “Innovazione e accesso per tutti”, per trovare una alternativa all’attuale sistema di brevetto dei farmaci, che promuova l’innovazione e garantisca la loro disponibilità per tutti. Secondo uno degli organizzatori, l’innovazione è controllata dall’industria farmaceutica e questo le permette di esercitare un monopolio.
L’iniziativa prevede un piano che concili le richieste dei grandi laboratori, che producono farmaci brevettati, con le necessità dei poveri, che a causa dell’elevato costo, hanno un accesso limitato o nullo ai trattamenti contro l’Aids.
Il testo definitivo sarà redatto dal Gruppo di Lavoro Intergovernativo per la Sanità Pubblica, Innovazione e Proprietà Intellettuale dell’OMS, che ha recentemente concluso una seconda tavola rotonda al riguardo.
“L’idea di base del piano è trovare il modo migliore per promuovere la ricerca e lo sviluppo dei farmaci medicinali con un prezzo accessibile, in modo tale che i malati possano ricevere le cure, in particolare nei paesi poveri, con particolare attenzione per la malaria, la tubercolosi e l’Aids”, ha sottolineato l’Osservatorio della Proprietà Intellettuale.
I laboratori farmaceutici multinazionali hanno contribuito marginalmente allo sviluppo di nuovi farmaci che aiutino i poveri. “Solo il 10% degli investimenti mondiali nella ricerca farmacologia sono destinati alle malattie che colpiscono il 90% della popolazione del pianeta”, ha dichiarato Jakkrit Kuanpoth, dell’Università Wollongong di Sydney, Australia.
Un documento di lavoro di Mira Shiva, dell’organizzazione non governativa ‘Azione Internazionale per la Salute’, riporta che, tra il 1975 e il 2004, i giganti farmaceutici hanno preparato 1.556 nuovi farmaci, ma solo 18 di questi sono mirati al trattamento delle malattie tropicali. Gli attivisti si preparano a resistere al contrattacco dell’industria farmaceutica, che controlla un mercato di 650.000 milioni di dollari. La totalità dei paesi del sud e sudest dell’Asia apportano appena l’1,3% di questo totale.
La Tailandia è diventata leader dei paesi poveri, che cercano di trarre profitto dalle regole mondiali del commercio per assicurarsi farmaci generici economici per la cura di emergenze sanitarie come l’Aids. Nel corso dell’ultimo anno, Bangkok ha fatto uso delle disposizioni approvate dall’Organizzazione Mondiale del Commercio che permettono ai governi di rilasciare licenze per la produzione di farmaci senza pagare i brevetti ai laboratori che li hanno registrati.
La Tailandia è uno dei paesi più colpiti dall’Aids con 600.000 persone contagiate e circa 300.000 morte a causa dell’Aids negli ultimi due decenni. Attualmente solo poco più di 140.000 persone in questo paese sono trattate con gli antiretrovirali di prima linea.
(AP) (28/11//2007Agenzia Fides; Righe:40; Parole:470)


Condividi: