VATICANO - L’udienza del Papa alle Confraternite delle Diocesi d’Italia: “La Chiesa in Italia ha bisogno anche di voi per far giungere l’annuncio del Vangelo della carità a tutti, percorrendo vie antiche e nuove”

lunedì, 12 novembre 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Fin dalle origini, le Confraternite “si sono distinte per le loro tipiche forme di pietà popolare, a cui venivano unite tante iniziative caritatevoli verso i poveri, i malati e i sofferenti, coinvolgendo in questa gara di generoso aiuto ai bisognosi numerosi volontari di ogni ceto sociale” ha ricordato Papa Benedetto XVI durante l’udienza in piazza San Pietro, il 10 novembre, alle Confraternite delle Diocesi d’Italia. Il Santo Padre ha evidenziato come le Confraternite iniziarono a sorgere nel Medio Evo, “quando ancora non esistevano forme strutturate di assistenza pubblica che garantissero interventi sociali e sanitari per le fasce più deboli delle collettività. Una tale situazione è andata perdurando nei secoli successivi sino, potremmo dire, ai nostri giorni quando, pur essendo cresciuto il benessere economico, non sono tuttavia scomparse le sacche di povertà e quindi, oggi come in passato, c’è ancora molto da fare nel campo della solidarietà”.
Il Papa ha sottolineato come le Confraternite non siano “semplici società di mutuo soccorso oppure associazioni filantropiche, ma un insieme di fratelli che, volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore, che spinge ad aprire il cuore agli altri, particolarmente a chi si trova in difficoltà”. Tuttavia “per comunicare ai fratelli la tenerezza provvidente del Padre celeste è necessario attingere alla sorgente, che è Dio stesso, grazie a soste prolungate di preghiera, al costante ascolto della sua Parola e ad un’esistenza tutta centrata nel Signore ed alimentata dai Sacramenti, specialmente dall’Eucaristia.”
Guardando alla situazione attuale, “nella stagione di grandi cambiamenti che stiamo attraversando”, Benedetto XVI si è rivolto ai rappresentanti delle Confraternite ricordando che “la Chiesa in Italia ha bisogno anche di voi, cari amici, per far giungere l’annuncio del Vangelo della carità a tutti, percorrendo vie antiche e nuove”. Li ha quindi esortati “a diffondere il messaggio della salvezza tra il popolo, operando sulle molteplici frontiere della nuova evangelizzazione!” Alla base di questa importante opera, occorre mettere “l’amore profondo verso il Signore e una docile ubbidienza ai Pastori”: “A queste condizioni, mantenendo ben saldi i requisiti dell’’evangelicità’ e dell’’ecclesialità’, le vostre Confraternite continueranno ad essere scuole popolari di fede vissuta e fucine di santità; potranno proseguire ad essere nella società ‘fermento’ e ‘lievito’ evangelico e contribuire a suscitare quel risveglio spirituale che tutti auspichiamo”.
Infine Benedetto XVI ha incoraggiato le Confraternite a moltiplicare le iniziative e le attività, a curare la formazione spirituale dei membri e la loro tensione alla santità. “Non pochi vostri confratelli - ha concluso il Papa -, con coraggio e grande fede, si sono contraddistinti, nel corso dei secoli, come sinceri e generosi operai del Vangelo, talora sino al sacrificio della vita. Seguite le loro orme! Oggi è ancor più necessario coltivare un vero slancio ascetico e missionario per affrontare le tante sfide dell’epoca moderna”. (S.L.) (Agenzia Fides 12/11/2007; righe 35, parole 484)


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