AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Intensa mobilitazione della Chiesa dopo il passaggio del temporale tropicale Noel: “I danni incalcolabili causati da Noel, ci chiamano ad un tempo di speciale ed intensa solidarietà”

lunedì, 5 novembre 2007

Santo Domingo (Agenzia Fides) - "La solidarietà è di tutti i giorni e di ogni tempo. Ma i danni incalcolabili causati dal temporale tropicale Noel negli ultimi giorni in vaste zone del paese, ci chiamano ad un tempo di speciale ed intensa solidarietà" affermano i Vescovi della Repubblica Dominicana in una nota emessa dopo il passaggio del temporale Noel. Secondo gli ultimi dati del Centro delle Operazioni di Emergenza (COE) 85 persone sono morte e 48 scomparse a causa del temporale, ancora 136 comunità sono isolate. 46 ponti e strade sono distrutti. Gli sfollati sono 66.608.
"È ora di mostrare la solidarietà come popolo" continuano i Vescovi, ricordando come il governo stia affrontando l'emergenza, come numerose istituzioni civili, la stessa Chiesa cattolica e altre denominazioni religiose. Ma secondo i Vescovi, i danni causati dal temporale sono stati cosi grandi che “non possiamo fermarci a questi primi e spontanei impulsi di solidarietà. Dovremo accompagnare i nostri fratelli disastrati oltre questi giorni". Perciò i Vescovi propongono un “piano A” per il lavoro più immediato di aiuto, ed un “piano B” per la ricostruzione, che dovrà prevedere tempi lunghi.
In ogni diocesi fin dal primo momento si è cercato di soccorrere i disastrati nelle loro necessità immediate, ma i Vescovi esortano ad estendere la solidarietà oltre i primi giorni, ed invitano tutti i fedeli cattolici e gli uomini e le donne di buona volontà "a impegnarsi generosamente in questo compito, segno di fraternità ed unità tra tutti i dominicani." Nella diocesi di San Juan de la Maguana, molte famiglie sono ancora rifugiate in scuole, chiese ed altri centri. Molte comunità rimangono isolate e più dell’80 per cento della produzione agricola della regione è seriamente compromesso, con gravi perdite. Anche molti capi di bestiame sono rimasti uccisi.
Il Vescovo della diocesi di Barahona, Mons. Rafael Felipe, ha informato che in questa zona ci sono più di 5.000 rifugiati, accolti nelle parrocchie, nelle chiese di altre denominazioni ed in centri di accoglienza. Lo stesso Vescovo ha accolto alcune persone nella propria casa ed in altri locali dell'Episcopio.
La Conferenza Episcopale ha messo in moto un programma di richiesta di aiuto dall’estero e di cooperazione di organismi cattolici, imprese nazionali e straniere, diocesi di altre nazioni che tradizionalmente hanno offerto appoggio dopo i disastri naturali. In ogni diocesi esiste un comitato di Pastorale Sociale della Chiesa ed un ufficio diocesano della Caritas, organismi che canalizzano molti aiuti nazionali e stranieri. Tutte le parrocchie delle zone colpite hanno predisposto piani di aiuti di emergenza e distribuiscono migliaia di razioni di alimenti, coperte, materassi, acqua e medicine.
Il Cardinale Nicolás di Jesús López Rodríguez ha celebrato domenica 4 novembre una Santa Messa nella Cattedrale Primate dell'America, in suffragio dei morti e per quanti sono stati colpiti dalla tragedia. Durante l'omelia ha lanciato un appello a tutti i settori sociali affinché dìano una risposta massiccia di solidarietà, considerando che "siamo davanti ad una sfida nazionale e credo che tutti siamo impegnati ad affrontarla". (RG) (Agenzia Fides 5/11/2007: righe 37, parole 500)


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