AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Massiccia partecipazione dei fedeli alla campagna promossa dalla Chiesa in difesa della vita: “il nostro paese ama la vita ed è disposto a difenderla di fronte a qualsiasi tentativo di violarla o sopprimerla, semplicemente perché la consideriamo sacra ed intoccabile"

martedì, 30 ottobre 2007

Santo Domingo (Agenzia Fides) - Nonostante l'intensa pioggia che cadeva domenica scorsa nella città di Santo Domingo, centinaia di persone hanno partecipato alla "Marcia per la vita” indetta dalla Chiesa cattolica nell’ambito della campagna che sta portando a termine la Chiesa contro il progetto di depenalizzazione dell'aborto (vedi Fides 25/10/2007). I membri di circa 204 parrocchie e di più di 100 scuole, alla cui testa erano il Cardinale Nicolás di Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo, e Mons. Pablo Cedano, Vescovo Ausiliare, hanno percorso le principali strade della città fino alla sede del Congresso Nazionale, dove è stata celebrata la Santa Messa presieduta dal Cardinale. E’ stata notata la presenza massiccia tra i manifestanti di giovani, adolescenti e bambini. Mons. Cedano ha chiesto ai fedeli di non cedere al permissivismo dell'aborto
Durante la Messa il Card. López Rodríguez ha sottolineato che solo il rispetto della vita può fondare e garantire i beni più preziosi e necessari della società, come la democrazia e la pace. Davanti alla situazione del paese, il Cardinale ha ricordato che "i figli e le figlie della Chiesa cattolica, insieme ai fratelli di altre denominazioni cristiane, hanno sentito il dovere di far sentire le loro voci, per far vedere che il paese, come altri dell'America Latina, ama la vita ed è disposto a difenderla di fronte a qualsiasi tentativo di violarla o sopprimerla, semplicemente perché la considera sacra ed intoccabile". Il Card. López Rodríguez ha affermato che "ogni bambino o bambina, venendo al mondo, ha una strada tracciata dal Signore e nessuno, cominciando dalla madre, può frustrare questa vocazione divina… Soltanto Dio è padrone della vita. Nessuno può attentare contro di essa".
Ê stata massiccia anche la partecipazione alla manifestazione di fronte al Congresso Nazionale, convocata per giovedì 25 ottobre: anche qui centinaia di studenti di differenti scuole e licei della Capitale e della provincia, accompagnati da professori e religiosi, si sono uniti alla manifestazione. Hanno partecipato anche membri di altre denominazioni cristiane. Dalle 8 della mattina hanno cominciato a concentrarsi e a circondare la sede del Congresso Nazionale portando striscioni e lanciando slogan contro l'aborto. Alla fine il sacerdote Luis Rosario, Coordinatore della Pastorale Giovanile della Chiesa cattolica, ha consegnato un documento al Congresso nel quale ricorda ai legislatori che l'aborto è sempre un crimine, anche se si cerca di mascherarlo. Il documento sottolinea che l'aborto non è un segno di progresso, sviluppo o modernità, bensì una retrocessione in umanità: "per la Repubblica Dominicana non depenalizzare l'aborto non è un disonore, al contrario, è motivo di orgoglio e dignità".
Il Cardinale ha parlato a tutti i fedeli attraverso la radio e la televisione, ribadendo che "siamo disposti a difendere la vita su qualsiasi terreno e in qualsiasi circostanza, come ci ordina Dio, che è l'autore della vita, e la Chiesa". Allo stesso tempo ha ringraziato tutti coloro che l'hanno sostenuto nella lotta contro l'aborto: "Proclamiamo davanti a tutto il popolo che siamo difensori della vita e chiamiamo tutti i dominicani a costituirsi autentici difensori della vita". (RG) (Agenzia Fides 30/10/2007; righe 35, parole 503)


Condividi: