ASIA/FILIPPINE - I Vescovi contro la corruzione e gli scandali: “Il paese rischia la bancarotta morale”

martedì, 30 ottobre 2007

Manila (Agenzia Fides) - Contrastare la corruzione e svolgere indagini serie per fermare l’espansione del malaffare nella politica: è la richiesta dei Vescovi filippini in un recente intervento firmato dal Presidente della Conferenza Episcopale, Mons. Angel Lagdameo, Arcivescovo di Jaro, in seguito a nuove, insistenti voci che vedono i palazzi della politica infestati da fenomeni di malversazione di denaro pubblico e corruzione.
Nella lotta fra fazioni diverse, sono piovute da più parti accuse reciproche di aver comprato voti, utilizzato denaro per montare falsi scandali e screditare avversari politici, aver distratto fondi destinati allo sviluppo della popolazione per interessi privati.
“Invischiato in questo tipo di questioni, il nostro paese non solo soffre di una bancarotta economica, ma anche di una bancarotta morale”, ha sottolineato l’Arcivescovo, incoraggiando una seria indagine su fenomeni di corruzione che personaggi pubblici hanno denunciato, specialmente a proposito della compravendita di voti e di sostenitori nelle ultime elezioni generali, tenutesi nelle Filippine a maggio 2007.
L’Arcivescovo ha ricordato l’urgenza che nella vita civile, sociale e politica filippina siano rispettati e seguiti i valori di responsabilità, trasparenza, controllo, onestà, servizio al bene comune della nazione.
La Chiesa filippina, in occasione delle scorse elezioni, aveva invitato gli uomini politici e tutti gli elettori a non a farsi prendere nella morsa del business dei voti, restando lontani dalla rete di corruzione, malversazione e violenza (vedi Fides 21/4/2007).
(PA) (Agenzia Fides 30/10/2007 righe 26 parole 264)


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