ASIA/SRI LANKA - Grazie all’alfabetizzazione, ai programmi sociali e di prevenzione, e ad una crescente presa di coscienza c’è ottimismo per la riduzione della diffusione dell’Aids nella zona dell’Asia-Pacifico

lunedì, 3 settembre 2007

Colombo (Agenzia Fides) - Gli esperti che hanno preso parte all’Ottavo Congresso Internazionale sull’Aids nell’Asia-Pacifico, appena concluso nella capitale dello Sri Lanka, hanno lanciato un messaggio di speranza nel quale dichiarano che le prospettive sul controllo della pandemia sono buone.
L’ottimismo deriva dal fatto che questa regione, che è la più popolosa del mondo, mostra un tasso di contagio del virus Hiv relativamente basso nonostante la povertà e la discriminazione presenti nel paese.
Il Congresso di Colombo ha visto la partecipazione di circa 2.500 partecipanti tra accademici, infettivologi, attivisti e portatori del virus o malati di Aids, provenienti da 70 nazioni, che hanno dibattuto sullo stato attuale della pandemia, hanno condiviso esperienze e cercato i mezzi per contenere la sua diffusione.
Secondo le statistiche ufficiali, sono portatori di Hiv lo 0,1% dei 20 milioni di abitanti della regione, nel mese di giugno di quest’anno sono stati registrati 886 casi. Altre cifre indicano, tuttavia, che alla fine del 2005 c’erano circa 4.500 persone contagiate.
Il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse, rivolgendosi al Congresso ha detto che hanno contribuito a contenere la diffusione della malattia l’alto tasso di alfabetizzazione in alcuni paesi, programmi sociali e preventivi, oltre ad una presa di coscienza.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2006 in Asia erano contagiate tra 2,8 e 9,8 milioni di persone. Sempre nel corso del 2006 ci sono stati tra 140.000 e 610.000 morti dovuti a malattie relazionate con l’Aids. L’OMS ha anche detto che il numero di portatori trattati con gli antiretrovirali si è triplicato dal 2003, raggiungendo un totale di 235.000 a giugno del 2006, ossia il 16% delle infezione che richiedono questo tipo di medicinali in tutta l’Asia.
Il presidente dell’organizzazione non governativa ‘Lanka Plus’, Princey Mangalika, portatrice di Hiv, ha richiamato l’attenzione sulla mancanza di ospedali idonei al trattamento dei pazienti affetti da Hiv/Aids nello Sri Lanka, ed ha fatto un appello affinché venga aumentata la disponibilità dei trattamenti gratuiti, specialmente nelle zone rurali.
(AP) (3/9/2007 Agenzia Fides; Righe:32; Parole:353)


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