VATICANO - Benedetto XVI all’Angelus ribadisce come “sia sempre più attuale e urgente l’impegno di incoraggiare la non proliferazione di armi nucleari, promuovere un progressivo e concordato disarmo nucleare e favorire l’uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare”

lunedì, 30 luglio 2007

Castel Gandolfo (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Benedetto XVI domenica 29 luglio ha recitato l’Angelus affacciandosi dalla loggia interna del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dove era giunto nella serata di venerdì 27, proveniente da Lorenzago di Cadore. “Sono lieto di trovarmi nuovamente qui, a Castel Gandolfo, nell’ambiente familiare di questa bella cittadina - ha detto il Papa prima dell’Angelus -, dove conto di fermarmi, a Dio piacendo, per il resto del periodo estivo. Sento il vivo desiderio di ringraziare ancora una volta il Signore per aver potuto trascorrere giorni sereni tra le montagne del Cadore”.
Ricordando il 50° anniversario dell’entrata in vigore dello Statuto dell’A.I.E.A., l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, istituita con il mandato di "sollecitare ed accrescere il contributo dell’energia atomica alle cause della pace, della salute e della prosperità in tutto il mondo" (art. II dello Statuto), di cui la Santa Sede è membro fin dalla sua fondazione, il Santo Padre ha sottolineato nel suo discorso: “I cambiamenti epocali avvenuti negli ultimi 50 anni evidenziano come, nel difficile crocevia in cui l’umanità si trova, sia sempre più attuale e urgente l’impegno di incoraggiare la non proliferazione di armi nucleari, promuovere un progressivo e concordato disarmo nucleare e favorire l’uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per un autentico sviluppo, rispettoso dell’ambiente e sempre attento alle popolazioni più svantaggiate. Auspico pertanto che vadano a buon fine gli sforzi di coloro che lavorano per perseguire con determinazione questi tre obiettivi, nell’intento di far sì che "le risorse in tal modo risparmiate possano essere impiegate in progetti di sviluppo a vantaggio di tutti gli abitanti e, in primo luogo, dei più poveri" (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2006, n. 13).”
Il Santo Padre ha ricordato anche quanto afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: "alla corsa agli armamenti si deve sostituire uno sforzo comune per mobilitare le risorse verso obiettivi di sviluppo morale, culturale ed economico, ridefinendo le priorità e le scale di valori" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2438).
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha rivolto il seguente appello per gli ostaggi coreani in Afghanistan: “Si va diffondendo tra gruppi armati la prassi di strumentalizzare persone innocenti per rivendicare fini di parte. Si tratta di gravi violazioni della dignità umana, che contrastano con ogni elementare norma di civiltà e di diritto e offendono gravemente la legge divina.
Rivolgo il mio appello affinché gli autori di tali atti criminosi desistano dal male compiuto e restituiscano incolumi le loro vittime.” (S.L.) (Agenzia Fides 30/7/2007; righe 30, parole 416)


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