Tbilisi (Agenzia Fides)- “Ho invitato personalmente la Comunità Giovanni XXIII a operare in Georgia perché possa mettere il suo particolare carisma di attenzione agli emarginati, alla luce dell’amore di Cristo, a disposizione della nostra Chiesa e della società locale” dice all’Agenzia Fides Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, da Tbilisi, capitale della Georgia.
“La Comunità Giovanni XXIII è appena giunta in Georgia e sta avviando un’indagine conoscitiva su quali possono essere le aree dove può intervenire per portare conforto e speranza alle persone più bisognose” spiega il Vescovo. “Dopo il crollo dell’Unione Sovietica la vita economica e sociale del Paese è stata sconvolta. Anche se negli ultimi anni vi sono dei segnali di miglioramento, il problema principale rimane la povertà diffusa. Tra i più poveri vi sono i pensionati che sono costretti a vivere con l’equivalente di circa 20 euro al mese. Hanno fatto la comparsa forme di povertà comuni ad altri Paesi ma prima sconosciute nel Paese: droga e bambini di strada”.
Mons. Pasotto descrive così la comunità cattolica nel Paese: “I cattolici sono circa 50mila suddivisi in 3 riti: armeno, latino e siro-caldeo. La presenza cattolica risale ad almeno al 1250 e dopo la caduta del comunismo, anche il rito latino ha potuto riorganizzare la propria struttura amministrativa. Le comunità di rito latino sono 25. Da 7 anni sono Amministratore Apostolico e l’anno scorso abbiamo concluso il primo sinodo diocesano. È stata una bellissima esperienza di Chiesa, di una comunità cattolica vivace, nonostante le difficoltà. A conclusione del sinodo abbiamo deciso di adottare 3 indicazioni: coraggio della dimensione comunitaria in dialogo con le altre chiese e confessioni religiose; coraggio della formazione, dando vita a strutture formative; coraggio del servizio coinvolgendo i laici in servizi come il diaconato e il catechismo”.
“Dal punto di vista del dialogo ecumenico - prosegue Mons. Pasotto- in Georgia esiste una Commissione della quale fanno parte i rappresentanti delle Chiese cristiane che si riunisce una volta al mese. Ricerchiamo attivamente il dialogo con la Chiesa ortodossa, che è la prima comunità religiosa del Paese, con la quale sentiamo una particolare vicinanza spirituale. Il dialogo con il Patriarcato ortodosso avviene attraverso una Commissione mista composta da due Vescovi e due sacerdoti per parte”.
“La Chiesa cattolica è molto attiva nel campo sociale attraverso la Caritas e le strutture parrocchiale. Un servizio ai più bisognosi che vogliamo potenziare con l’aiuto della Comunità Giovanni XXIII. La comunità cattolica è molto apprezzata per questo sia dalla Stato sia dalle altre comunità cristiane. Un bel segno di attenzione dello Stato nei nostri confronti è l’invito offerto a un rappresentante cattolico a tenere la relazione principale di un convegno sulla dottrina sociale della Chiesa organizzato dallo Stato” conclude mons. Pasotto. (L.M.) (Agenzia Fides 2/7/2007 righe 40 parole 481)