AMERICA - Allarme per una epidemia di dengue in quasi tutti i paesi dell’America latina dove le piogge sono più frequenti

giovedì, 21 giugno 2007

Roma (Agenzia Fides) - Campagne di mobilitazione e disinfestazioni in tutti i paesi a rischio dengue. L’incidenza della malattia si incrementa ogni anno a partire dal mese di giugno, quando inizia la stagione delle piogge. In Guatemala, El Salvador, Santo Domingo, Honduras, Messico, la zanzara Aedes Aegyty, che trasmette la febbre dengue, sta proliferando.
In Guatemala, dall’inizio del 2007, sono stati finora riportati 1.400 casi del tipo classico e 2 di quello emorragico, uno fatale. I primi superano del 20 per cento quelli riferiti allo stesso periodo del 2006.
A El Salvador, il Ministero della Salute ha recentemente confermato 1.071 casi, di cui 26 del tipo emorragico. Dal 1 gennaio, le cifre ufficiali confermate di quello classico riportano 1.045 casi, meno del 42,9 per cento rispetto ai 1.831 registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nel paese, secondo fonti sanitarie la dengue emorragica ha causato la morte di almeno quattro minori durante il 2006, mentre quest’anno non sono state riportate vittime mortali.
Duemila 552 casi e 10 morti sono stati registrati nella Repubblica di Santo Domingo nei primi cinque mesi del 2007; 78 sono di tipo emorragico, e per il resto si tratta di dengue classica. Quattro persone sono morte nel solo mese di maggio, e della morte di altre quattro per dengue si attende conferma.
Le province dove sono stati riscontrati i principali casi di dengue sono Santo Domingo, Santiago, Espaillat, San Cristóbal, Montecristi e La Vega,. Le cifre del 2006, riportavano 6.252 casi, dei quali 236 emorragici che hanno causato 53 morti.
In Honduras è stato appena registrato il primo caso di morte per dengue emorragica del 2007. Si tratta di un giovane di 20 anni improvvisamente aggravatosi nell’arco di sei giorni dal ricovero in ospedale. Le autorità sanitarie locali hanno registrato circa 1000 casi del tipo classico e 52 di quello emorragico dall’inizio dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2006 i casi sono aumentati del 42%.
Il Governo del Messico ha appena presentato un piano d’azione contro la malattia dopo aver registrato 2 morti dall’inizio dell’anno negli stati di Guerrero e Oaxaca e 5.550 casi, il 21% del tipo emorragico. Il piano di prevenzione e controllo della malattia mira a tutelare oltre cinque milioni di abitanti.
Negli ultimi sei anni l’aumento dei casi nel paese è stato allarmante, si è passati da 1700 nel 2000 a 27.000 nel 2006. Il Messico è al settimo posto in quanto a diffusione della malattia dopo Brasile, Paraguay, Venezuela, Colombia, Perú e Bolivia. Gli stati più colpiti sono Quintana Roo (con casi 1.715), Guerrero (913), Veracruz (607), Jalisco (466), Colima (366), Oaxaca (341), Yucatán (303), Chiapas (271), Michoacán (134), e Nayarit (92).
(AP) (21/6/2007 Agenzia Fides; Righe:38; Parole:460)


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