AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - “Viviamo in un Paese che da anni è in crisi, ma la Chiesa è intenzionata a continuare ad aiutare la popolazione nel campo della sanità, dell’educazione e della promozione umana” dice a Fides il Presidente dei Vescovi del Centrafrica

mercoledì, 30 maggio 2007

Roma (Agenzia Fides)- “Da diversi decenni il Centrafrica ha grandi problemi a livello politico, sociale ed economico” dice all’Agenzia Fides Mons. François-Xavier Yombandje, Vescovo di Bossangoa, Presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Centrafricana, a Roma per la visita ad limina.
“Come avete visto dai media internazionali” prosegue Mons. Bossangoa “abbiamo anche dei problemi legati all’instabilità regionale: vi è una circolazione di armi provenienti dai Paesi vicini, nei quali vi sono guerre civili, che alimenta l’insicurezza, il banditismo e la guerriglia nel nostro Paese. Abbiamo comunque la fortuna di non essere un Paese di guerrieri. Al contrario siamo un popolo pacifico, amante della pace. Vi sono tensioni che però si sgonfiano rapidamente una volta passata la crisi e ritroviamo la pace, purtroppo fragile a causa dei problemi del Paese”.
Il Presidente della Conferenza Episcopale Centrafricana descrive una situazione politica e sociale preoccupante: “Questi problemi si trascinano da anni senza che si trovi una soluzione: salari non pagati, disoccupazione, mancanza di strutture sanitarie ed educative, i giovani non sanno cosa fare della propria vita. La situazione politica rimane confusa e la società civile è in panne. Il Paese è giunto al punto che se non riceve un aiuto esterno rischia di passare da una crisi all’altra senza soluzione di continuità. Dal punto di vista economico la gente vede il suo potere d’acquisto ridotto di giorno in giorno ed è costretta ad arrangiarsi come meglio può per sopravvivere. L’economia è praticamente ferma e se non c’è un’iniezione di capitale dall’estero credo che il Paese non potrà mai uscire dalla crisi”.
“La Chiesa non può restare indifferente di fronte a questa situazione” afferma Mons. Yombandje. “Infatti a partire dal 2000 la Chiesa locale si è data 3 priorità: sanità, educazione e promozione umana. Abbiamo creato in tutto il Paese posti sanitari, farmacie, tutte strutture a favore della popolazione e in particolare dei più bisognosi, di coloro che hanno una salute precaria e fragile”.
“Nel settore educativo, essendo le strutture scolastiche nazionali alla sbando, la Chiesa è stata sollecitata da almeno 10 anni ad apportare il suo aiuto allo Stato” ricorda il Presidente della Conferenza Episcopale Centrafricana. “Noi lo facciamo volentieri in tutte le diocesi. Ognuna lo fa con i suoi tempi, con le sue forme e in base ai mezzi disponibili”.
“Sul piano della promozione umana abbiamo avviato una strategia regionale con le altre Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale. Abbiamo avuto incontri a Malabo, nella Guinea Equatoriale, dove abbiamo avviato un programma di promozione della donna, e a N’Djamena, in Ciad, dove è stato avviato un programma per i giovani” conclude Mons. Yombandje. (L.M.) (Agenzia Fides 30/5/2007 righe 37 parole 465)


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