AFRICA/MADAGASCAR - Intervento dei Vescovi del Madagascar sul caso del missionario gesuita espulso senza alcuna spiegazione da parte delle autorità

giovedì, 24 maggio 2007

Antananarivo(Agenzia Fides)- I Vescovi del Madagascar esprimono la loro profonda perplessità per la vicenda di p. Sylvain Urfer, gesuita, espulso dalle autorità malgasce il 12 maggio. In un messaggio reso pubblico il 21 maggio, che è stato inviato all’Agenzia Fides, la Conferenza Episcopale malgascia afferma: “La maniera con la quale p. Sylvain Urfer è stato espulso ha creato stupore in molte persone e ha irritato e ferito i cristiani cattolici di tutta l’isola; espulsione in 48 ore come si trattasse di un pericolo pubblico; senza alcuna forma di dialogo- segno di rispetto reciproco- con i rappresentanti della struttura gerarchica della Chiesa cattolica”.
“È normale che la Nazione malgascia sia gelosa della sua sovranità” aggiungono i Vescovi “ma ciascun individuo gode ugualmente del diritto proprio di ogni persona umana”.
“La missione della Chiesa è quella di annunciare il Vangelo come di partecipare allo sviluppo del Madagascar” ribadiscono i Vescovi. “I missionari vi prendono parte e noi vogliamo qui ringraziarli. La Chiesa considera come missione prioritaria la promozione della giustizia e della pace così come l’opzione preferenziale per i più poveri. È per questo, che la Chiesa vuole farsi sentire- attraverso la bocca dei missionari stranieri o autoctoni- quando si mette in causa il diritto dei poveri con atti di violenza o per sete di egemonia. È un cammino di’evangelizzazione che la Chiesa ha intrapreso, in quanto profeta, lontano dall’essere un’intromissione negli affari dello Stato”.
Il missionario espulso, P. Urfer è arrivato in Madagascar nel 1974. Diplomato all’Istituto di Studi Politici di Parigi (IEP). All’inizio della sua missione insegna nei grandi collegi di Antananarivo: Saint Michel e Saint Antoine. Poi dal 1980 è parroco della parrocchia d’Anosibe, uno dei quartieri più poveri della Capitale, e vi resterà fino al 2005. Dedica tutte le sue forze per il suo lavoro pastorale e sociale nella parrocchia, attraverso l’Associazione per lo Sviluppo d’Anosybe (ADA): per questo viene soprannominato: “il sacerdote dei poveri”.
Nello stesso tempo, è responsabile del Centro “Foi e Justice”, che lui stesso ha fondato nel 1989. Questo Centro ha anche una Casa Editrice. Il Padre Urfer ha pubblicato diversi scritti che trattano dei problemi della Nazione, come “ La speranza e il dubbio” (2002); “Il dolce e l’amaro” (2003). E’ membro attivo dell’Osservatorio sulla Vita Pubblica (SEFAFI). Questo organismo pubblica regolarmente dei rapporti sulla situazione politica, economica e sociale del paese. Rapporti che a volte sono critici, ma che propongono allo stesso tempo delle soluzioni ai problemi presentati. (L.M.) (Agenzia Fides 24/5/2007 righe 36 parole 429)


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