ASIA/CAMBOGIA - “Emergenza scuola”: lezioni all’aperto per ragazzi sfollati

mercoledì, 16 maggio 2007

(Phnom Penh) - Contribuire all’educazione dei ragazzi più poveri, specialmente di quanti, a causa delle difficili condizioni di vita delle loro famiglie, non possono permettersi un’istruzione e rischiano di restare analfabeti: con questa finalità religiosi e laici legati alla famiglia Salesiana in Cambogia hanno lanciato una serie di iniziative nel campo dell’educazione e della formazione professionale.
Fra i progetti avviati, a Sihanoukville i volontari del “Don Bosco Brother Sun Youth Centre” hanno organizzato una singolare scuola all’aperto, destinata a bambini di oltre 100 famiglie sfollate dalle loro terre e costrette a vivere per strada. I ragazzi non possono frequentare la scuola; dunque, notano gli animatori Salesiani, “è la scuola a muoversi e andare da loro”, per venire incontro alle necessità educative di questi ragazzi, impossibilitati a raggiungere l’istituto di Mittapheap, dove abitavano prima, a causa della lunga distanza.
I volontari del “Don Bosco Brother Sun Youth Centre” tengono lezioni di lingua inglese e khmer per aiutare i ragazzi a ricuperare l’intero mese in cui non hanno potuto seguire i loro studi: le lezioni si svolgono all’aperto, mentre i Salesiani di Sihanoukville stanno impegnandosi a promuovere una campagna per allestire il minimo di strutture necessarie per questa “scuola di emergenza”.
Come rende noto l’Unicef, la Cambogia è uno dei paesi in cui la condizione dell’infanzia è particolarmente difficile: presenta il più alto tasso di diffusione dell’Aids nel Sudest asiatico e il traffico di minori è in forte espansione. Bambini e bambine sono oggetto di compravendita da parte di organizzazioni criminali e sono costretti a lavorare in condizioni di semischiavitù, divenendo vittime di adozioni illegali o di sfruttamento sessuale. Le cause di questa situazione sono spesso povertà e mancanza di istruzione: a volte sono le stesse famiglie a consegnare i propri bambini, illudendosi di garantire loro un avvenire migliore.
In tale contesto, i Salesiani operano per la crescita umana, culturale e spirituale dei giovani cambogiani. La loro missione cominciò nel 1991 con l’arrivo dei primi due Salesiani dalla Thailandia. Giunsero nel paese con la specifica missione di assistere i giovani e i ragazzi, specialmente i poveri e gli orfani e, secondo il carisma di don Bosco, puntarono sull’istruzione come strumento chiave per combattere la povertà. Oggi i Salesiani sono presenti a Phnom Penh, Sihanoukville e Poipet. In totale gli studenti che nel 2004-2005 hanno usufruito dell’istruzione in scuole o Centri di formazione Salesiani sono 925, e 214 di loro sono ragazze. Attenzione particolare è stata poi rivolta ai ragazzi di strada e ai giovani senza fissa dimora. (PA) (Agenzia Fides 16/5/2007 righe 27 parole 279)


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