ASIA/INDIA I Vescovi condannano l’attentato sul “treno dell’amicizia” fra India e Pakistan e invitano a proseguire gli sforzi di pace

martedì, 20 febbraio 2007

New Delhi (Agenzia Fides) - Ferma condanna e condoglianze alle famiglie delle vittime sono state espresse dalla Conferenza Episcopale Indiana dopo l’attentato al “treno dell’amicizia”, che collega India e Pakistan. La Chiesa indiana ha anche invitato i due governi a non abbandonare il processo di pace, che i terroristi vogliono mettere in pericolo.
“E’ nostra convinzione che atti di violenza e distruzione della vita umana non possono mai essere considerati mezzi accettabili per esprimere lamentele di ogni tipo nella società. Questa violenza insensata non è nient’altro che una manifestazione di disprezzo verso la sacralità della vita umana, e dev’essere fermata con tutta la nostra forza”, ha detto l’Arcivescovo Stanislaus Fernandes, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Indiana (CBCI).
In un comunicato diffuso dalla Conferenza, si esprimono “vive condoglianze alle famiglie delle vittime” e si promette vicinanza nella preghiera. Il testo afferma: “Speriamo che questo atto di codardia e violenza non inquini lo spirito di reciproca fiducia che è stato faticosamente costruito negli anni scorsi. Le relazioni fra India e Pakistan devono raggiungere nuove altezze: solo così si potranno garantire pace e stabilità nella regione”.
L’attentato ha visto l'esplosione di due bombe e il successivo incendio su un treno, il “Samjhauta Express”, che congiunge Delhi (India) con Lahore (Pakistan). Gli ordigni sono esplosi intorno alla mezzanotte del 18 febbraio mentre il convoglio transitava nei pressi di Panitap, nell’India nord occidentale. Il bilancio provvisorio è di 68 morti e oltre 50 feriti L'attentato sembra un tentativo di infliggere un colpo alla ritrovata pace tra India e Pakistan. Il treno era stato infatti soprannominato “treno dell'amicizia” e ripristinato nel 2004, in seguito della distensione dei rapporti tra le due potenze nucleari del subcontinente indiano. (PA) (Agenzia Fides 20/2/2007 righe 26 parole 269)


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