ASIA/VIETNAM - Il pericolo viene dai pollai: senza misure di controllo il virus dell’influenza aviaria rischia di estendersi nuovamente in tutto il paese

sabato, 20 gennaio 2007

Roma (Agenzia Fides) - Tra i 50 paesi nel mondo dove è stata registrata l’influenza aviaria, il Vietnam si era distinto come modello di contenimento del virus. Grazie al programma nazionale di selezione, vaccinazioni, chiusura del mercato del pollo e campagne informative, il paese era riuscito a liberarsi dai casi di influenza aviaria per otto mesi.
Purtroppo, invece, dal mese di dicembre, quando le temperature invernali si sono abbassate, sono stati registrate nuove epidemie del virus H5N1 in quattro province del delta del Mekong. Immediato è stato l’obbligo di eliminare 400 mila polli. Inoltre, per far fronte a questa nuova emergenza, il governo ha proposto un severo controllo dei trasporti di animali, l’aumento delle vaccinazioni degli animali, e una campagna informativa più veloce sulla cosiddetta influenza dei polli.
Le nazioni del nordest e sudest asiatico sono state costrette a prendere provvedimenti immediati dato che il virus mortale, già endemico in alcuni luoghi, ha iniziato a colpire con l’abbassamento delle temperature. A novembre, la Corea del sud è stata costretta ad eliminare oltre un milione di volatili a causa di almeno quattro epidemie. Inoltre, per la prima volta dal 2004, in un allevamento nel sud del Giappone, è stato scoperto un focolaio dovuto al virus mortale H5N1. E’ stato registrato la scorsa settimana in un allevamento nella prefettura di Miyazaki, dove oltre 8.000 polli sono stati inceneriti. Negli ultimi anni sono stati individuati in Giappone diversi focolai, ma in tutte le occasioni si trattava del virus H5N2. Mai, però, sono stati registrati decessi umani.
Il virus è mutevole, cambia nel tempo anche se lentamente, inoltre nella regione asiatica ce ne sono di due tipi: quello di Indonesia-Cina e quello di Vietnam-Tailandia.
Secondo l’ufficio regionale di Asia e Pacifico della Fao, per vincere la battaglia contro questo virus altamente patogeno è essenziale mantenere un alto controllo ed una risposta immediata di fronte alle epidemie, così come informare immediatamente le autorità veterinarie su tutte le morti improvvise di volatili. Inoltre è indispensabile migliorare l’igiene dei pollai, la gestione del trasporto degli animali e dei controlli nei mercati.
Secondo il coordinatore del Programma globale dell'Oms sull’influenza aviaria, la risposta dei Paesi è migliorata, ma il grande pericolo riguarda la possibilità che il virus si trasformi e acquisisca la capacità di trasmettersi facilmente tra umani.
L’ultimo bilancio dell’Oms riporta un totale di 267 casi umani di influenza aviaria sono stati segnalati dal 2003 in dieci Paesi, soprattutto in Asia. La malattia ha provocato la morte di 162 persone. In questi ultimi giorni sono state registrate altre due vittime: una donna egiziana di 27 anni ed un’altra in Indonesia. E’ la sessantaduesima vittima nel Paese asiatico.
(AP) (20/1/2007 Agenzia Fides; Righe:37; Parole:462)


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