AFRICA/ANGOLA - Comunicato dell’Arcidiocesi di Luanda sulla questione dello sgombero di un terreno occupato abusivamente e destinato alla costruzione di un santuario

giovedì, 18 gennaio 2007

Luanda (Agenzia Fides)- L’Arcidiocesi di Luanda, in Angola, ha voluto precisare la sua posizione sulle questione del terreno situato nel municipio di Kilamba Kiaxi, che era stato occupato abusivamente da alcuni abitanti. Un’associazione umanitaria aveva infatti protestato per le modalità con le quali sarebbero stati espulsi gli occupanti abusivi.
“Nel 1998 - si legge in un comunicato dell’Arcivescovado - è stato donato un terreno dal governo della Provincia di Luanda all’Arcidiocesi di Luanda, in seguito si è proceduto alla sua registrazione. Il terreno era incolto e non vi erano costruzioni, anche perché non avrebbe avuto senso da parte delle autorità donare un terreno occupato o nel quale vi fossero degli edifici”.
Sul terreno in questione è prevista la “costruzione di un santuario con diverse opere di interesse sociale”. Nel 2000 l’Arcidiocesi intendeva cominciare a preparare il terreno per la costruzione del santuario, iniziando le operazioni di livellamento della superficie. “Su queste alture arrivarono alcune persone che iniziarono la costruzione di abitazioni senza alcuna autorizzazione e in modo anarchico. Sebbene informati sulla proprietà del terreno, queste e altre persone continuarono la costruzione delle abitazioni, in modo opportunistico e irresponsabile” ricorda la nota.
Nonostante l’intervento delle autorità locali e l’innalzamento di un muro per impedire l’accesso, la costruzione di edifici abusivi non si è arrestata. “Dopo che alcuni occupanti si sono opposti alla sgombero e hanno distrutto buona parte del muro, all’Arcidiocesi di Luanda non è rimasta altra scelta che richiedere l’intervento delle autorità legittime per ristabilire l’ordine” ricorda il comunicato.
“È giunto a conoscenza dell’Arcidiocesi che vi sono stati alcuni atti di violenza poiché alcune persone hanno disobbedito agli ordini degli agenti - afferma la nota - L’Arcidiocesi non può rinunciare di lamentare questi atti di violenza. La verità, però, è che da quando è divenuta proprietaria del terreno, l’Arcidiocesi ha cercato, nel rispetto della legge e con spirito di buona fede e di concordia, di risolvere le situazioni irregolari. È anche vero che persone in cattiva fede hanno cercato, in modo opportunistico e illegale, di approfittare della situazione violando i diritti dell’Arcidiocesi e di altre istituzioni”.
“Senza il rispetto della legge non si costruisce né la pace né la democrazia. Aggiungiamo che la Chiesa cattolica ha sempre cercato di servire l’uomo” conclude il comunicato. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2007 righe 36 parole 396)


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