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Manila (Agenzia Fides) - Si sono mobilitate la Caritas e altre organizzazioni di volontariato cattoliche per portare aiuti alle vittime del tifone Durian che ha colpito nei giorni scorsi la zona delle Filippine orientali, attorno al vulcano Mayon. Secondo la Croce Rossa si teme che oltre 1.000 persone siano rimaste sommerse dall’enorme colata di fango che ha investito la zona, mentre il bilancio ufficiale è di 425 morti e oltre 600 dispersi. Per far fronte all’emergenza, la Presidente Gloria Arroyo ha dichiarato lo stato di calamità naturale, mobilitando l’esercito e corpi della Protezione civile nazionale.
Fra gli organismi che per primi hanno messo a disposizione risorse umane e fondi per l’emergenza, la Caritas Australia ha lanciato un appello e ha cominciato a raccogliere donazioni per l’assistenza agli sfollati, che hanno perso casa, campi, lavoro, ogni proprietà. La Caritas Australia si è attivata in cooperazione con al Caritas delle Filippine e con il Servizio sociale della dicesi di Legazpi (che abbraccia l’area interessata dal tifone). L’organismo dispone di una fitta rete di operatori sul luogo, che hanno iniziato a censire le famiglie bisognose e a smistare gli aiuti che iniziano ad arrivare, nonostante i gravi problemi, dato che il tifone ha interrotto molte vie di comunicazione e di trasporto. “La difficoltà maggiore - raccontano gli operatori - è proprio questa: raggiungere le arre colpite e portare i primi soccorsi, in cibo, tende, medicine”.
Venti molto forti e piogge portate dal tifone Durian hanno provocato lo smottamento delle pendici del vulcano, Mayon, investendo diversi villaggi e provocando almeno 15 mila sfollati, travolgendo oltre 150mila abitazioni e distruggendo le colture agricole.
Nei giorni scorsi il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un telegramma dicendosi “profondamente addolorato per la tragica perdita di vite determinata dal recente tifone nelle Filippine orientali”.
Durian è il quarto tifone che in tre mesi ha investito la parte orientale delle Filippine. E’ stato classificato “categoria 5” (la più pericolosa), con venti di oltre 200 km orari, e al suo passaggio ha fatto risvegliare anche il vulcano Mayon. (PA) (Agenzia Fides 4/12/2006 righe 27 parole 276)
