ASIA/SRI LANKA - Appello del Vescovo di Jaffna a un mese dalla scomparsa di un sacerdote e di un laico cattolico

giovedì, 21 settembre 2006

Jaffna (Agenzia Fides) - Indagini più accurate, protezione per i fedeli, libertà di culto e di azione pastorale: sono le richieste di Mons. Thomas Savundaranayagam, Vescovo di Jaffna, nel Nord dello Sri Lanka, che ha lanciato un appello in seguito alla scomparsa di un sacerdote e un laico della sua diocesi, avvenuta il 20 agosto scorso. La Chiesa locale vive ore di angoscia e di attesa, mentre dei due non si hanno notizie da circa un mese, le indagini sembrano procedere con lentezza e, finora, non hanno dato alcun risultato.
P. Jim Brown, 34 anni, e Wenceslaus Vimalathas, 40 anni, padre di cinque figli, sono stati visti l’ultima volta nella zona di Allapiddy, controllata dall’esercito srilankese. Jaffna è una delle zone più calde, in cui è incorso il conflitto fra le forze dell’esercito regolare e i ribelli del “Liberation Tigers of Tamil Eelam” (Ltte) (vedi Agenzia Fides 5/9/2006).
Mons. Savundaranayagam ha scritto lettere a diversi leader politici, compreso il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapakse, per segnalare il caso e chiedere un intervento, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Per questo ha rilanciato l’appello chiedendo alle parrocchie, organizzazioni cattoliche, alle associazioni che difendono i diritti umani in Sri Lanka di unirsi alla richiesta di chiarezza sulla sorte dei due fedeli scomparsi e di tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul caso.
Il Vescovo si dice preoccupato per la situazione di nuova “guerra civile” che attraversa l’isola, notando che omicidi mirati e sequestri stanno seminando il panico fra la popolazione, specialmente nelle zone del Nord e dell’Est dello Sri Lanka. Anche i fedeli cattolici sono vittime nell’escalation del conflitto, spiega, affermando che la comunità cattolica locale continua a pregare e sperare di ritrovare p. Jim e Wenceslaus sani e salvi.
Mons. Savundaranayagam conclude con un appello alla pace e alla riconciliazione nel paese, invitando il governo e i ribelli ad accettare di tornare al tavolo del negoziato, proposto dalla comunità internazionale. (PA) (Agenzia Fides 21/9/2006 righe 27 parole 271)


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