Kinshasa (Agenzia Fides) – “Cosa sta succedendo nei colloqui in corso a Doha sul futuro della nostra regione?”. È quanto chiede l’Ufficio di Coordinamento della Società Civile del Sud Kivu in una nota pervenuta all’Agenzia Fides.
A Doha in Qatar dopo quasi due settimane di colloqui nessun passo concreto è stato compiuto per giungere a una pace per l’est della Repubblica Democratica del Congo. Nella capitale del Qatar i colloqui tra la delegazione della RDC e quella dei ribelli M23/Alleanza del Fiume Congo (AFC) continuano nella segretezza dopo aver mancato la data per concludere un’intesa (vedi Fides 19/8/2025). Per questo la Società Civile “si interroga sull’efficacia della mediazione del Qatar”. “Anche il processo di Washington sembra bloccato” continua la nota riferendosi agli accordi siglati nella capitale americana il 27 giugno tra la RDC e il Ruanda, considerato lo sponsor dell’M23 (vedi Fides 27/6/2025).
La nota lamenta inoltre che le popolazioni del Nord e Sud Kivu (le due provincie dove l’M23 ha fatto importanti conquiste territoriali) non sono state coinvolte nei colloqui di pace che riguardano il loro futuro: “La società civile non smetterà mai d’esigere la propria partecipazione alle diverse iniziative di pace in corso, perché finché rimarrà esclusa, le voce della popolazione non sarà presa in considerazione negli accordi che saranno firmati”. “Questo vale- sottolinea la nota- pure per il Parlamento che rappresenta il popolo e che è stato tagliato fuori in tutte la attuali iniziative di pace”.
“Il governo deve rendere noto quello che accade a Doha per dissipare ogni forma di malinteso perché la popolazione ha diritto all’informazione e di essere inclusa nel processo di pace in corso”.
L’organismo della società civile basato a Uvira, una delle poche città del Sud Kivu ancora in mano alle forze governative, mette inoltre in guardia la popolazione sulla propagazione di notizie false veicolate dai social media volte ad alimentare l’odio tribale. I responsabili di quella che viene definita una vera e propria “guerra digitale” si trovano - secondo la nota – sia nel campo dell’M23 che potrebbe approfittare del caos così generato per cercare di conquistare Uvira, sia nel campo governativo a seguito di scontri interni alla catena di comando militare.
La nota conclude lanciando un appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “a dare priorità alla situazione nella RDC per fare rispettare la risoluzione 2773”. Questa risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 21 febbraio 2025 ribadisce il forte impegno dell’ONU per il rispetto della sovranità, dell'indipendenza, dell'unità e dell'integrità territoriale della RDC. (L.M.) (Agenzia Fides 9/9/2025)