Daejon ((Agenzia Fides) - «Ogni cristiano può essere missionario in virtù del battesimo: anche se non lascia il proprio Paese, può annunciare l’amore di Gesù che ha ricevuto, nella situazione e nella condizione in cui si trova». Così racconta il cuore della sua esperienza Suor Ester Palma, giunta in questi giorni a Roma per testimoniare questo amore al Giubileo dei “missionari digitali”, il 28 e 29 luglio.
Da missionaria, operando con i giovani coreani, soprattutto negli ultimi 10 anni Suor Ester si è resa conto che i ragazzi e le ragazze passano il 90% del loro tempo in compagnia dei telefoni cellulari, connessi alle reti sociali digitali. «Ho percepito che per loro, il mondo raggiunto tramite il telefono non è solo un mondo virtuale. Nonostante sia digitale, per loro è reale. E ho sentito una nuova chiamata ad essere missionaria proprio in questo nuovo ambiente», racconta la missionaria spagnola della Congregazione dei Servitori del Vangelo della Misericordia di Dio, in Corea da 19 anni.
Così Suor Ester ha iniziato la sua esperienza di “missionaria digitale” con un canale YouTube, dove condivide costantemente insegnamenti, racconti e il proprio vissuto. Dopo la pubblicazione di un video c’è sempre uno spontaneo coinvolgimento dei “followers” che si concretizza in commenti, domande, reazioni pubblicati sulla bacheca dedicata. «Non è un posto fisico, è come una parete di informazioni, ma è anche il luogo dove si possono costruire relazioni» prosegue Suor Ester. Ad un ‘contenuto’ condiviso, può seguire un messaggio in privato, una richiesta di accompagnamento, un consiglio, la proposta di un corso online per approfondire una questione che tocca e interpella i cuori reali di ragazzi e ragazze. «Non è solo ‘il sesto Continente, il nuovo Continente’, come l’aveva chiamato Papa Benedetto XVI, ma è un'estensione della nostra vita», aggiunge la religiosa, che trova nella missione digitale tante opportunità per raggiungere molti giovani e per stabilire relazioni reali, stare con loro e accompagnarli, partendo da quel “luogo” dove l’annuncio del Vangelo può incrociare per vie imprevedibili il cammino di tanti.
Tra i connotati che suor Ester ritiene importanti per favorire una missione reale e proficua attraverso i digital media e le reti sociali ci sono al primo posto la la pazienza e l’umiltà; due tratti non sempre riscontrabili in chi opera nel mondo digitale, dove domina la velocità, la tendenza a a “mettersi in mostra” giustificata con la necessità di attirare l’attenzione dei “followers” e combattere con la loro scarsa capacità di concentrazione.
Il missionario e la missionaria - sottolinea suor Ester - è chiamato sempre a essere paziente, per assimilarsi all’ambiente e alle situazioni in cui si è chiamati a operare. Anche Gesù - ricorda la suora, con una analogia suggestiva - ha trascorso 30 anni di “vita nascosta”, prima di iniziare la sua predicazione pubblica. E l’umiltà dei missionari e delle missionarie ha la sua sorgente nel fatto non sono loro le “porte della salvezza”: solo Cristo può toccare i cuori, solo Lui può far fruttificare «semi di bellezza e di verità, che ha già seminato», dice Suor Ester.
La suora missionaria ha scritto vari saggi per raccontare ai giovani la storia del cattolicesimo in Corea e sulla vita di alcuni martiri. Oggi arriva anche un brano cantato dal titolo “la tua vita è preziosa”. In un tentativo di proporre una risposta alle domande di tanti ragazzi e ragazze sul desiderio di felicità e grandezza che sentono vibrare, a volte in maniera intermittente e confusa, nelle loro vite.
Padre Peter Hong, della diocesi di Daejon, attualmente missionario in Mongolia, e Suor Ester cantano l’amore di Dio che non ci ama per qualcosa che “facciamo”, ma perché ‘ci siamo’. Anche se ci sentiamo inadeguati e imperfetti, ci ricorda quanto siamo preziosi così come siamo, e la vita di ognuno è un dono prezioso dato a questo mondo.
Secondo quanto riportato dalla piattaforma del Giubileo dei missionari digitali, sono confluiti a Roma circa 1000 partecipanti, in gran parte laici, provenienti dai 56 Paesi. Nei giorni del loro pellegrinaggio giubilare, prendono parte anche a tavole rotonde, lavori di gruppo, momenti di preghiera, visite ai luoghi delle memorie apostoliche di Rome e a un festival conclusivo.
Molti degli eventi a cui prendono parte gli “influencer cattolici” sono concentrati intorno alla Basilica di San Pietro: Auditorium in via della Conciliazione, Giardini vaticani, Piazza Risorgimento. (Agenzia Fides 28/7/2025)