RIIFS
Amman (Agenzia Fides) - L'accordo Sykes-Picot, il patto segreto con cui Francia e Regno Unito si spartirono le sfere di influenza in Medio Oriente dopo la sconfitta dell'Impero ottomano nella Prima Guerra Mondiale, è stato il preludio di ulteriori frammentazioni religiose su base settaria nell'area mediorientale. Lo ha ricordato il Principe giordano Hassan Bin Talal, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Reale di Studi inter-religiosi (Royal Institute for Inter-Faith Studies, RIIFS), inaugurando mercoledì 7 maggio la Conferenza dedicata al tema "I cristiani nel Levante arabo e le aspirazioni all'unit¢ e alla comprensione", organizzata dallo stesso Istituto.
Il riferimento storico, carico di suggestioni per il presente, ha rappresentato uno dei contenuti di rilievo disseminati negli interventi della Conferenza, che ha visto la partecipazione di diversi Patriarchi delle Chiese autoctone radicate in Medio Oriente.
Nel suo discorso, ampiamente citato anche dal Jordan Times, il Principe Hassan ha richiamato l'urgenza di sostenere il diritto alla differenza e alla piena uguaglianza" tra i cittadini, per favorire una convivenza tra diversi che sia sottratta alle insidie del conflitto e dell'odio di matrice settaria.
Alla sessione di apertura della Conferenza hanno preso parte anche Theophilos III, Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Ignatius Aphrem II, Patriarca siro-ortodosso di Antiochia, il Catholicos di Cilicia degli Armeni apostolici Aram I, Ignace Youssif III Younan, Patriarca della Chiesa siro-cattolica, e il Patriarca Raphael Bedros XXI Minassian della Chiesa armena-cattolica.
Il Patriarca Theophilos III, nel suo intervento, ha elogiato il ruolo del Re Abdullah II a favore del dialogo interreligioso e nella protezione dei Luoghi Santi di Gerusalemme, richiamando la devastazione in atto nella Striscia di Gaza.
Il Patriarca Ignatios Aphrem II ha invece richiamato il contributo fornito anche dai cristiani allo sviluppo della civilt¢ araba dal VII secolo dopo Cristo in poi.
Il Catholicos Aram I ha sottolineato che nell'attuale contesto storico dilaniato da guerre sanguinarie la tolleranza religiosa e culturale rappresenta una necessità piuttosto che una scelta, stigmatizzando le diverse forme di strumentalizzazione politica della religione.
Il Patriarca siro cattolico Younan ha richiamato il contributo essenziale offerto dalle Chiese autoctone del Medio Oriente alla crescita di nazioni connotate dalla convivenza tra diverse identità e fedi.
Il Patriarca armeno cattolico Minassian ha invece ricordato la generosità del popolo giordano nell'accogliere i cristiani, inclusi gli armeni all'inizio del secolo scorso e i cristiani iracheni e siriani in fuga dalla violenza di matrice jihadista. (Agenzia Fides 8/5/2025)