AMERICA/PERU - "No matarás": i vescovi del Paese denunciano l’assassinio di un gruppo di lavoratori per mano di bande criminali

giovedì, 8 maggio 2025

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Lima (Agenzia Fides) – "Come Chiesa, ribadiamo il nostro appello a costruire una società in cui la vita sia rispettata, la dignità di ogni persona sia tutelata e lo sviluppo sia raggiunto con giustizia, onestà e amore per il prossimo". E’ la voce dei vescovi peruviani (CEP) che in un comunicato denuncia l’assassinio di 13 lavoratori rapiti il 25 aprile nella città di Pataz, nella regione di La Libertad.

"Profonda tristezza e costernazione per questi atti criminali della criminalità organizzata, che ledono profondamente la dignità umana e la pace sociale" ha espresso nel documento "No matarás", il vescovo di Lurín, presidente de la CEP, Carlos García Camader.

Si presume che le vittime siano state assassinate da bande criminali legate all'attività mineraria informale.

I vescovi, oltre ad esprimere solidarietà e preghiere alle famiglie delle vittime, hanno condannato fermamente gli omicidi e invitato le autorità giudiziarie ad accelerare le indagini, garantendo il giusto processo e l'identificazione dei responsabili.

"Non lasciatevi rubare la speranza" ha rimarcato Camader rivolgendosi ai peruviani citando Papa Francesco. Li ha invitai a non devono cedere alla disperazione e ha sottolineato che anche nel mezzo del dolore è possibile impegnarsi per un Paese più giusto e fraterno.

Negli ultimi mesi, il Governo del Perù ha esteso lo Stato di emergenza nella capitale Lima e nella Provincia Costituzionale di Callao per un periodo di trenta giorni, a partire dal 17 aprile 2025. E’ la prima volta dal 2022. Si stima che in totale, dal 1° gennaio al 16 marzo sono state uccise 459 persone, secondo la polizia, che ha registrato 1.909 denunce di estorsione nel solo mese di gennaio.

La Conferenza episcopale ha ribadito il suo impegno nella difesa della vita e della pace nel Paese.

(AP) (Agenzia Fides 8/5/2025)


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