ASIA/SIRIA - La fame è il più grande pericolo per i siriani

venerdì, 20 dicembre 2013

Mareil Marly (Agenzia Fides) – Tra le varie organizzazioni impegnate a favore del martoriato popolo siriano, non manca il supporto della fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre, attivamente coinvolta nel sostegno ai rifugiati. Padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale ACS per il Medio Oriente, non nasconde la sua preoccupazione e dichiara: “non è facile organizzare attività caritative in Siria e nei paesi limitrofi. Molte aree sono inaccessibili e 11 mila bambini sono già stati uccisi a sangue freddo dai cecchini o in seguito a torture ed esecuzioni. Dall’inizio del conflitto abbiamo coinvolto tutte le istituzioni della Chiesa per raccogliere fondi a favore di questa popolazione”. P. Halemba sottolinea che la fame è il più grande pericolo per i siriani. “L’80% di loro sono preoccupati di non avere cibo a sufficienza. Senza un aiuto esterno, molte persone non sopravviveranno”. Per il 2014 le prospettive non sono affatto rosee. “Si stima che il 75% dei 22 milioni di siriani avranno bisogno di aiuto. Quest’anno ACS rinnova il suo sostegno ai cristiani del Medio Oriente attraverso una operazione online denominata Cadeaux de Noël messagers, che propone agli utenti di diventare messaggeri di pace tramite il sito internet www.aed-france.org/cadeaux-messagers. Si tratta di un’azione concreta mirata a raccogliere fondi per le famiglie di cristiani rimaste in Siria, e quelle rifugiate nei paesi limitrofi. In particolare verranno sostenute numerose famiglie di Al Nebek. Per il responsabile ACS è fondamentale dare una speranza ai cristiani rimasti in Siria che sono costretti ogni giorno a convivere con la paura. (AP) (20/12/2013 Agenzia Fides)


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