AMERICA/COLOMBIA - “Non possiamo rimanere in silenzio, dobbiamo reagire” afferma Mons. Epalza nel denunciare il pizzo

martedì, 20 agosto 2013

Buenaventura (Agenzia Fides) – Il Vescovo di Buenaventura, S. Ecc. Mons. Hector Epalza Quintero, P.S.S., ha lanciato l'allarme sulla situazione del porto dove molti operatori economici vivono nell'angoscia a cause delle estorsioni.
Una nota inviata a Fides da una fonte locale, riferisce che il Vescovo ha sottolineato che le intimidazioni non risparmiano neppure le attività più umili, come i venditori ambulanti e i fruttaioli, oltre ai negozianti e commercianti di ogni genere, che devono pagare un pizzo da 2 euro al giorno fino a 50 euro a settimana.
"A Buenaventura ci sono "cartelli" per ogni cosa, ci sono quelli che raccolgono le tasse, il "vaccino" (come è chiamato il pizzo) da tutti, perfino dai piccoli venditori di polli e patate; ognuno deve pagare questi mascalzoni che vivono a spese degli altri e questo mi rattrista molto, mi duole nell'anima", ha detto il Vescovo.
Non è la prima volta che Mons. Epalza denuncia la terribile situazione nella quale vive la popolazione di Buenaventura. Lo scorso giugno aveva infatti denunciato l'esistenza di case dove si portano le persone per ucciderle. "Non possiamo rimanere in silenzio e compiacenti davanti a queste situazioni, dobbiamo reagire e chiedere una vera giustizia, dobbiamo essere realisti e non possiamo fare come gli struzzi che sotterrano la testa", ha detto Mons. Epalza.
Il Vescovo aveva inoltre denunciato la criminalità in occasione dei funerali dell'insegnante Estela Cortez barbaramente assassinata il 13 agosto scorso. In quell'occasione aveva detto: "Sappiamo che le autorità e la polizia fanno il proprio lavoro, ma questo tipo di violenza non smette, la gente ha paura e i più poveri soffrono nel silenzio".
Secondo le informazioni pervenute a Fides, la popolazione non denuncia i crimini . "Vogliamo intervenire ma non abbiamo informazioni, chiediamo alle vittime di presentare denuncia" ha fatto appello il capo della polizia del Porto.
(CE) (Agenzia Fides, 20/08/2013)


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