AFRICA/SAO TOMÉ E PRINCIPE - SITUAZIONE INCERTA DOPO IL GOLPE. LA POSTA IN GIOCO È IL PETROLIO?

giovedì, 17 luglio 2003

Sao Tomé (Agenzia Fides)- Situazione confusa a Sao Tomé e Principe, il piccolo stato insulare nel Golfo di Guinea, dopo il colpo di stato perpetrato dall’esercito nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 luglio. I golpisti, guidati da Fernando Pereira, soprannominato “Cobo”, capo del centro di istruzione militare, hanno preso possesso dei principali edifici governativi e hanno posto agli arresti domiciliari in ospedale il Primo Ministro Maria Das Neves, che era stata colta da malore nel corso del golpe. I militari ribelli hanno arrestato anche il Presidente del Parlamento, Dionisio Dias, il ministro della Difesa, delle Risorse Naturali ed Infrastrutture, oltre a 15 deputati che si sono consegnati ai militari. Sono sfuggiti alla cattura il Presidente della Repubblica, Fredique de Menezes, che si trova in Nigeria, e il ministro degli Esteri, Mateus Meira Rita, in Portogallo per una riunione della Comunità di Paesi di lingua portoghese (CPLP). Una nuova giunta militare ha assunto le funzioni di governo.
I golpisti hanno spiegato le ragioni del colpo di stato come “una risposta alle difficili condizioni socio economiche che attraversa il paese”e la Giunta promette di “annunciare nelle prossime ore, gli organi che condurranno il nostro paese durante questa fase di transizione”.
La comunità internazionale ha condannato il golpe, ad iniziare dall’ex potenza coloniale del paese, il Portogallo. Anche Stati Uniti, l’Unione Africana e diversi paesi europei hanno condannato il golpe. Particolarmente significative le condanne giunte da Nigeria e Angola, due tra i principali produttori di petrolio africano. La prima ha firmato con Sao Tomé un accordo per lo sfruttamento congiunto del petrolio del Golfo di Guinea, mentre l’Angola, un’altra ex colonia portoghese, ha aiutato il governo di Sao Tomé a reprimere un golpe precedente nel 1995.
I 170mila abitanti dell’isola sono considerati tra i più poveri del mondo; il reddito annuo pro capite è di 280 dollari Usa. La recente scoperta di ricchi giacimenti di petrolio in una tratto di mare condiviso con la Nigeria ha fatto nascere speranze per un miglioramento delle condizioni di vita.
(L.M.) (Agenzia Fides 17/7/2003 righe 28 parole 353)


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